Una lieve e graduale ripresa dell'economia equivale ad un nuovo piano di finanziamento volto soprattutto a favorire l'incremento dell'occupazione (in primo luogo giovanile). Ed è proprio questo lo scopo dei tre accordi raggiunti di recente tra la Banca europea per gli investimenti e Unicredit. La risorsa costituente il nucleo dei finanziamenti è pari a 700 milioni di euro. I settori di primario investimento sono: le imprese, l'occupazione giovanile e i danni derivanti da calamità naturali.
Il secondo oggetto di indagine, cioè, il lavoro dei giovani lavoratori, rappresenta il miglior angolo visuale per capire la portata e il significato sottesi ai tre accordi: incremento della produzione.
Non a caso, sono destinati 200 milioni di euro per le aziende che assumono o provvedono alla formazione dei giovani, come ha affermato il vice presidente della Bei, Dario Scannapieco. I finanziamenti sono previsti per tutti i tipi di scopi perseguibili dalle società (purchè leciti), e includono i costi delle attrezzature, gli studi di ricerca, gli impianti necessari, le immobilizzazioni, etc.
Per il settore ambiente, ossia, nel caso delle calamità naturali, si cerca di ricostruire nei settori maggiormente colpiti e danneggiati dalle conseguenze, come nel caso delle industrie e del turismo. In questo momento, i fondi, sono previsti soprattutto per riequilibrare le zone da ultimo colpite da eventi imprevedibili (Emilia Romagna, Sardegna e Liguria).
Ma, non si risparmia la fase della prevenzione, in particolar modo nelle zone altamente sismiche. Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, ha dichiarato: "I recenti e innovativi accordi raggiunti con BEI, testimoniano l’impegno della nostra banca a favore del sistema imprenditoriale italiano. Inoltre, permettono di tutelare ulteriormente con interventi a medio lungo termine l’aiuto alle imprese per effettuare la ripresa, puntando sull' occupazione giovanile".