I rimborsi elettorali che erano stati eliminati con una legge molto discussa e considerata una finzione, sono diventati di nuovo argomento da discutere e oggetto di un'accesa discussione con i grillini che hanno denunciato la legge che permette ai partiti di ricevere i finanziamenti pubblici degli anni 2013 e 2014.

Questi erano bloccati dall'ufficio di presidenza di Montecitorio che aveva negato l'erogazione di 45, 5 milioni di euro, se non prima si fosse proceduto a redigere la relazione di avvenuto controllo dei bilanci della Commissione di garanzia presieduta da Luciano Calamaro.

Il Movimento 5 Stelle, urla dalla voce del  blog del suo leader, il comico Beppe Grillo, tutto il suo sdegno per la "leggina truffa" e rincara la dose di polemiche più che lecite, dicendo che, appena tornati in servizio i parlamentari italiani hanno pensato solo a lavorare per le proprie tasche.

Grillo affiancato da Luigi Di Maio, vice presidente della Camera e la senatrice Nunzia Catalfo, dovevano occuparsi della discussione del reddito di cittadinanza, ma non hanno mancato di ricordare il fatto increscioso, già contrari alla legge del Governo Letta sui rimborsi elettorali che sopravviveva e gravava sui cittadini  con le donazioni del 2 per mille, con questa nuova decisione uno dei privilegi più deleteri della casta.

I fatti e l'approvazione della leggina truffa.

La Commissione di garanzia doveva dare l'autorizzazione al finanziamento dei fondi destinati ai partiti, ma solo dopo aver controllato la regolarità dei bilanci dei partiti, il 30 giugno il magistrato contabile Luciano Calamaro, presidente della commissione comunica ai presidenti Grasso a Boldrini che, se non si procede prima al controllo non ci sarebbe stato alcun finanziamento.

Sergio Boccadutri, ex tesoriere di Sel, è intervenuto in tutta fretta per rimediare al problema, prepara tutto quanto necessita per far approvare la sanatoria e riuscire a procedere all'approvazione della legge anche senza controlli rinviandoli al prossimo anno.

Forza Italia ha votato anche a favore, ma il fine è altruistico lo ha fatto pensando a tutti i dipendenti dei partiti che grazie a questa legge hanno diritto, a differenza dei comuni lavoratori, alla cassa integrazione straordinaria.

Cosa penseranno gli italiani di tutto ciò? Come il finanziamento ai partiti non era stato eliminato? e ancora si parla tanto di mancanza di coperture, 45, 5 milioni non potevano essere destinati agli esodati e ai precari o altre spese irrinunciabili dello Sato? Quando si vuole si superano i limiti burocratici e le scadenze si rinviano e le coperture si trovano, i cittadini dopo questo mossa sanno bene a chi dare la loro fiducia e decisamente questo non è proprio un Parlamento che li rappresenta.