Uno studio commissionato dalla Comunità Europea sullo stato di occupazione, conferma ilperiodo di recessione che il nostro Paese sta vivendo dal 2008. È infatti l'Italiala nazione in cui anche chi ha un lavoro stabile, ha lamentato un decadimentodella propria situazione di benessere e della propria capacità di spesa.
È del 12% lapercentuale di cittadini italiani che non riesce a sopravvivere nonostanteuno stipendio regolare. Anche le altre "cenerentole" d'Europa, Grecia e Romaniahanno più o meno lo stesso range (14%) di popolazione "alle corde" sebbene inpossesso di un reddito fisso, ma la loro condizione economica era già in unostato precario anche prima della crisi globale.
Negli ultimi anni le entrate delle famiglie sono diminuite(nonostante i rincari dei beni primari) in tutti i Paesi della ComunitàEuropea, ma il calo più marcato si è registrato in Grecia, Spagna, Portogallo,Irlanda, Cipro e Italia, dove l'abbassamentodegli stipendi è stato di oltre il 5% negli ultimi 2 anni.
Il numero di persone che vive in Europa, che si trova in unasituazione economica assai precaria e non in grado di mantenersi in manieraautonoma, è salito di circa 7,4 milioni negli ultimi anni.
Sono in totale 125 milioni di cittadini europei (un quartodel totale) ad essere sulla soglia della povertà e la Grecia, l'Irlanda e l'Italia sono le nazioni in cui il quadrosociale è maggiormente cambiato negli ultimi anni, con una percentuale dipersone in difficoltà che è cresciuta di oltre il 5% in 4 anni, anche perché sisono sensibilmente erosi i risparmi accumulati dalle famiglie negli annipre-crisi.
È una situazione che non si può ancora definireirreversibile, ma che presenta i crismi dell'emergenza assoluta, che neanche iprimi e provvisori segnali di ripresa economica, sembrano alleviare. Particolarmente grave nel nostro Paese è la situazione dicoloro che perdono il posto di lavoro perchéla possibilità di trovare un'altra occupazione entro un anno, risultaessere un'impresa quasi impossibile e comunque con percentuali più basserispetto a quelle degli altri paesi che compongono la Comunità Europea.
Il commissario UE al lavoro, l'ungherese Laszlo Andor ha presentato i risultatidel lavoro svolto e ha definito l'Italia una nazione in cui aumenta non solo ladisoccupazione, ma anche la povertà. Tra l'altro il nostro Paese vive una situazione particolareanche per quanto riguarda il tasso dioccupazione che nel resto d'Europa, tra il secondo e terzo trimestre, èsalito seppur di percentuali bassissime (0,1), portando il totale al 63,5%, mentreda noi il medesimo valore è diminuito dello 0,2%, con una popolazionelavorativa che nel medesimo periodo si attesta al 55,4%.