Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha illustrato le nuove norme in materia di lavoro che andranno a rivedere l'ormai celebre riforma Fornero, giudicata dallo stesso ministro, un fallimento visto che dal 2009 al 2013, la percentuale di nuovi contratti di lavoro è scesa dal 13 al 10 per cento.
Tante novità, dunque, per quanto riguarda le assunzioni, sia per quanto riguarda la normativa a cui dovranno essere soggette le aziende, sia a quella riguardante i lavoratori. Vediamo in sintesi i punti principali della nuova riforma, punti che verranno, comunque, discussi nei prossimi giorni e che potranno essere ancora oggetto di cambiamento e, soprattutto, di miglioramento.
- I contratti a tempo determinato potranno essere sempre senza causale fino a 36 mesi;
- possibilità di prorogare un contratto di lavoro a termine in corso di svolgimento, fino ad un massimo di 8 volte nei trentasei mesi;
- ogni impresa potrà avere il 20% dei contratti a termine;
- le imprese che occupano fino a 5 dipendenti possono comunque stipulare un contratto a termine;
- apprendistato semplificato: non sarà più obbligatorio aver assunto precedenti apprendisti per introdurne dei nuovi nell'azienda;
- la retribuzione dell’apprendista, per la parte riferita alle ore di formazione, sarà pari al 35% della retribuzione del livello contrattuale di inquadramento.
L'intenzione da parte del Governo sarebbe quella di introdurre delle norme meno rigide che consentano una più facile assunzione da parte delle aziende, visto che l'economia italiana ha soprattutto bisogno di un rilancio e di nuovi incentivi, atti ad uscire dalla crisi economica.
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