In mancanza di lavoro, molti giovani decidono di aprire un'attività in proprio, stufi di attendere l'esito positivo dell'ennesimo colloquio. Molti indirizzano le proprie scelte verso il mercato agricolo, sia perché si stanno rivalutando le soluzioni eco sostenibili, sia perché sembra essere l'unico mercato ancora in grado di fornire speranze di progresso.

Un nuovo mercato che si sta espandendo in Italia è quello della coltivazione dei bambuseti, e in particolare della specie la Phyllostachys edulis (noto anche come bambù gigante), adattabile a molteplici impieghi industriali.

Il Consorzio Bambù Italia, per esempio, si occupa di fornire la qualità certificata agli agricoltori e di assistere e monitorare l'allevamento e la vendita del prodotto, attraverso le filiere commerciali. Oltre a questo consorzio sono in aumento i giovani imprenditori italiani che stanno investendo sui vivai di bambù, infatti sulla rete si trovano facilmente forum in cui scambiarsi idee, opinioni e incertezze su questa nuova coltura promettente.

Il costo di avvio dei bambuseti rientra negli standard di una qualsiasi produzione agricola e prevede l'investimento per un terreno agricolo e per l'acquisto delle piante.

Come già accennato, il bambù è una pianta che può avere impieghi di diverso genere: edilizi, artigianali (viene impiegato per la costruzioni di mobili e parquet), per la produzione di carta e materiale tessile, cosmetica, alimentare (non solo per lo zucchero, ma per la preparazione di infusi e pietanze), per i combustibili (quali pellet e cippato), oltre al fatto di poter essere impiegato anche per la costruzione di oggettistica di qualsiasi tipo, in quanto può essere intagliato e modellato come il legno.

Proprio per il fatto di essere impiegato in diversi settori è una delle scelte maggiormente quotate in questo momento di incertezza lavorativa, in quanto permette ad un imprenditore di non focalizzarsi su un unico mercato, ma di espandersi su altre prospettive per aumentare i propri profitti.