Nel nostro paese sono numerosi i giovani scrittori emergenti, ma non sono così tanti quelli che si dedicano alla scrittura in versi. La poesia è una forma espressiva che ben pochi esordienti scelgono, perché nasce da una vocazione differente.Grazie all’informazione digitale e ai social network, i nuovi autori riescono ad emergere e ad instaurare un rapporto diretto con i propri lettori, che partecipano attivamente alla crescita dell’artista, postando apprezzamenti e critiche in linea diretta.

Ecco l'intervista in esclusiva, condotta in prima persona, ad uno di questi giovani artisti, Mauro Cesaretti, che dedica la vita alla poesia e che quest'anno ha pubblicato il suo secondo libro “Se è poesia, lo sarà sempre”.

Mauro Cesaretti, poeta emergente, si racconta

Si presenti ad un nuovo pubblico di lettori

"Sono un ragazzo con una grande passione, la cultura! Mi piace stare con gli artisti e poter collaborare con loro, perché talvolta l'arte viene da un sogno, un'idea,e questo è ciò che mi è successo. Un giorno ho capito che non c'era altra cosa che volevo di più al mondo. Volevo scrivere, parlare alle persone, portare l'Arte nei cuori di tutti e ho deciso così che questo sarebbe divenuto il mio mestiere".

Come nasce la passione per la poesia?

"Tra i banchi di scuola, quando per un compito in classe dovevamo scrivere una poesia e la mia professoressa capì che ciò che scrissi io era molto diverso dalle poesie degli altri.

Mi spinse ad approfondire questo mio "talento" e da lì mi sono avvicinato alla poesia. Poi ho smesso, ma dopo due anni, dilaniato da una delusione amorosa, ho ricominciato, e dai 13 anni parte la mia poetica".

Che strada ha seguito per la prima pubblicazione?

"Ho bussato a varie case editrici, ma non essendo famoso e avendo composto il primo libro a 16 anni, fu molto difficile per me.

La casa editrice Montag mi ha dato fiducia e la mia prima opera è andata bene. Vista la fiducia del primo libro, ho deciso di collaborare anche per il secondo che è uscito i primi di settembre e si intitola 'Se è Poesia, lo sarà per sempre'".

Cosa o chi l'ha spinta a pubblicare?

"Io. Ho pensato che il dolore d'amore e il periodo di depressione provati potevano essere una fonte di vita per gli altri.

Le mie poesie, come disse una mia lettrice, hanno quel sapore agrodolce che iniziano tristi, ma terminano con una frase incoraggiante. Nel secondo libro non c'è invece questo stile, perché tra il primo e il secondo ho perso mio padre e ciò mi ha portato a scrivere poesie dure e sofferte".

Che rapporto ha con i lettori?

"Li ascolto, e pubblico sempre i loro commenti sui social, così che tutto possa sempre essere visibile a tutti. Invito i lettori a scrivermi, a chiedere spiegazioni sulle poesie, sono aperto al dialogo".

Ci parli del libro "Se è poesia, lo sarà sempre"

"È un libro triste, riflessivo, parla di nessi tra la vita e la morte, ma anche di istanti. Al suo interno ci sono poesie lunghe e brevi, alcune avanguardiste ed altre conservatrici".

Come nasce la sua idea di danza "Body Poetry"?

"La Body Poetry è una danza nata nel 2013 e brevettata nel 2014, che il 18 settembre 2015 entrerà a far parte dei corsi di danza della scuola DanceLab di Ancona. Una nuova forma d'arte multimediale, che nasce come sperimentazione della mia prima presentazione e poi diventa un progetto Youtube. Tutto ruota intorno alla scrittura, prima vado dal pianista che compone sulle mie parole, poi dal ballerino, ed infine mettiamo insieme danza e musica e qui ci accorgiamo come, lavorando sulle emozioni, il sentimento è universale e sincrono".