Importante novità per quanto riguarda il prepensionamento degli statali in esubero nella pubblica amministrazione. Questo però non lascia spazio a nuove assunzioni più giovani. Questa riforma darà la possibilità di ridurre il personale creando una forte riduzione della spesa pubblica. Maria Anna Madia, ministra della Pubblica Amministrazione, ha firmato una circolare che regola questi prepensionamenti.

La principale funzione dei prepensionamenti sarà quella limitare le spese della PA; non sono previste nuove assunzioni per una mancata copertura finanziaria.

L'eventuale avvicendamento negli uffici pubblici entreranno in vigore solamente quando saranno operativi i provvedimenti in base alla riforma della pubblica amministrazione.

Vediamo ora quanti saranno i dipendenti statali interessati a questo prepensionamento. La norma del 2012 prevedeva un numero di circa 24mila dipendenti pubblici, così distribuiti: 11mila nell'Amministrazione centrale e 13mila in quella territoriale. Di questi 24mila lavoratori già 8mila hanno maturato il diritto ad andare in pensione rimanendo, però, al lavoro. Gli altri matureranno il diritto nell'anno in corso. Si ipotizza un numero finale di circa 24mila lavoratori, anche se poi dovranno essere verificate le posizioni pensionistiche Inps dei dipendenti.

I requisiti per andare in pensione per l'anno in corso sono quelli di aver compiuto 65 anni e 3 mesi, con 20 anni di contributi versati (per la pensione di vecchiaia) oppure 40 anni di contributi senza conteggiare l'età o il raggiungimento della quota 97, considerando un minimo di 61 anni e 3 mesi e 35 anni di contributi versati (per la pensione di anzianità).