Il mese di maggio sarà particolarmente delicato dal punto di vista degli scioperi. Il mondo della Scuola, in particolare, sarà scosso da una serie di agitazioni in tre diverse giornate indette da alcune sigle sindacali per protestare contro le prove Invalsi.

A proclamare lo sciopero della scuola sono l'Usb (Unione sindacale di base) Pubblico Impiego scuola e il Cobas scuola. Le modalità: le giornate di martedì 6 e mercoledì 7 maggio vedranno incrociare le braccia i docenti e il personale Ata aderenti all'interno delle scuole dell'infanzia ed elementari, martedì 13 sarà il turno di chi lavora nelle scuole superiori di primo e secondo grado.

Lo sciopero cadrà cioè proprio in concomitanza con le date della somministrazione delle prove Invalsi di quest'anno, programmate dal Miur proprio in questi giorni: il 6 maggio è il giorno della prova preliminare di lettura per le classi II e prova di Italiano per le classi II e V della primaria; il 7 maggio della prova di matematica per le classi II e V primaria e del Questionario studente per la classe V primaria; il 13 maggio, infine, sono in programma le prove di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le classi II della scuola secondaria di secondo grado.

Sciopero scuola: cosa sono le prove Invalsi?

Si tratta di test standardizzati nazionali per la rilevazione degli apprendimenti, attraverso questionari preparati dall'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell'Istruzione (Invalsi, appunto), un sistema introdotto per la prima volta nell'anno scolastico 2007/2008.

Analoghi strumenti sono in vigore nella maggior parte dei paesi occidentali.

L'obiettivo dichiarato dal ministero è quello di avere un quadro chiaro delle carenze e delle problematiche didattiche a livello nazionale, ma l'efficacia di questo meccanismo è ogni anno oggetto di accesi dibattiti.

"L'Invalsi in questi anni -  arriva ad affermare l'Usb scuola - sotto la direzione diretta della Banca Centrale Europea e da dirigenti provenienti addirittura da multinazionali del lavoro interinale, ha compiuto un'opera invasiva di schedatura, imponendo di fatto una programmazione didattica fuori anche dai programmi ministeriali, riducendo ad un orpello il pluralismo e la libertà di insegnamento".