Dopo tanto promettere e parlare, si comincia ad intravedereuna possibile strategia di uscita per alcuni lavoratori colpiti dalla leggeFornero, anche se ancora una volta sarà pagata a caro prezzo dailavoratori.  Il Presidente dellaCommissione Lavoro alla Camera dei Deputati, Cesare Damiano, sembra avere la soluzione giusta peraccontentare almeno una parte dei pensionandi e rispettare al contempo i severivincoli di bilancio dettati dall’austerity.

La buona notizia è che in caso di approvazione molti non rimarranno più in quellasorta di limbo caratterizzato dalla mancanza di un reddito e al contempodall’assenza di una prestazione pensionistica (nei casi estremi, anchedall’assenza di misure significative di welfare, come la disoccupazione).

Alcune possibilisoluzioni al vaglio del Governo Renzi

Il Governo Renzi sta pensando a diverse soluzioni operative.L’idea di base di Cesare Damiano consistenell’offrire uno scivolo pensionistico agli esodati e a chipresta servizio nei luoghi di lavoro usuranti, che permetta alle persone diandare in pensione con diversi anni di anticipo, seppure assorbendo un tagliodella rendita erogata.

Dalle voci circolate sino ad ora si ipotizza la possibilitàdi ricevere una pensione anticipata, nel caso sussistano 62 anni di età e 35anni di contribuzione. Per chi lo volesse sarebbe possibile anche rimanere alavorare fino ai 70 anni, con evidenti vantaggi sulla mensilità pensionisticacorrisposta. A breve potremo scoprire se queste proposte troveranno conferma.

Provvedimenti per ilavoratori della pubblica amministrazione

Nel caso dei lavoratori della Pubblica amministrazione sista pensando a una formula differente, prevista nel piano Madia di riformadell’apparato pubblico. La soluzione al vaglio dei tecnica riguarda:

· in primo luogo una proposta di ricollocazione “intelligente”,ovvero la possibilità di essere reimpiegati vicino alla propria residenza conuna decurtazione del 20% o 25% dello stipendio.

· In caso di rifiuto, un’altra possibilità consistein una forma di accompagnamento alla pensione, che dovrebbe coprire circa il65% della retribuzione ordinaria. In aggiunta, saranno versati i contributiprevidenziali.

Queste soluzioni dovrebbero permettere all’amministrazionepubblica di guadagnare in efficienza e ai lavoratori di accedere aibenefici pensionistici senza impattare in modo estremamente negativo suibilanci dello Stato. Purtroppo una simile operazione non sarà indolore, vistoche per potervi accedere sono richiesti ai lavoratori ulteriori sacrifici.