Abbiamo parlato, nei giorni scorsi, dell'accelerata voluta dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi per quanto riguarda il tema della Scuola. Il recente colloquio (venerdì scorso) con il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini ha lasciato chiaramente intendere che si sta muovendo qualcosa. Si sta parlando, in questi ultimi giorni, della riproposizione delle idee formulate qualche anno fa dal disegno di legge dell'onorevole Valentina Aprea riguardanti, in particolar modo, la suddivisione dei docenti in 'ordinari', 'esperti' e 'senior'. A questo proposito, è intervenuto l'ex sottosegretario Mariangela Bastico che ha espresso il proprio giudizio in merito.



Miur, scuola e valutazione insegnanti: no alla competizione, sì al docente senior 

'Non creiamo ostacoli alla collaborazione tra docenti per l'impegno educativo' afferma l'esponente del Partito Democratico che, pur riconoscendo che una differenziazione dei ruoli va pensata, dall'altra ritiene che non sia giusto creare ulteriore competizione tra gli insegnanti.

D'accordo, piuttosto, sulla figura del 'docente senior' come quella dell'insegnante che, dopo diversi anni trascorsi nell'attività didattica, possa dare il proprio prezioso contributo nella formazione dei nuovi docenti assunti e dei tirocinanti.

Discorso valutazione. Come deve essere attuato secondo l'onorevole Mariangela Bastico? Non come uno strumento di valutazione dei singoli docenti, quanto piuttosto come un giudizio complessivo sulla comunità scolastica. Non si tratta nemmeno di una competizione tra i vari Istituti per assegnare delle 'medaglie', quanto cercare di ottenere una buona ma soprattutto eterogenea qualità scolastica in tutta Italia.

Inutile, infine, mettere a confronto la 'crescita didattica' dei ragazzi di due diversi Istituti scolastici posti in 'situazioni geografiche e sociali' diverse: è chiaro, come dice l'onorevole Bastico, che un liceo classico di Bologna non avrà lo stesso rendimento di un Istituto professionale situato in un quartiere 'difficile' di Palermo