Dopo anni di attesa, i Quota 96 della Scuola possono finalmente esultare: il loro pensionamento è cosa ormai praticamente certa. Dopo molte battaglie dentro e fuori il parlamento, la buona notizia delle ultime ore è l'accoglimento presso la Commissione affari costituzionali della Camera dell'emendamento, appunto a favore degli "esodati della scuola", al decreto legge di riforma della PA elaborato dal governo di Matteo Renzi. L'ultimo passaggio, quello definitivo, sarà il passaggio del testo alla Commissione Bilancio che è in programma lunedì 28 luglio, ma esponenti politici di spicco danno ormai per scontata l'approvazione: tra loro Cesare Damiano e Manuela Ghizzoni.

A gioire sono anche molti precari: con il pensionamento dei Quota 96 si libereranno di fatto quasi 4 mila posti di lavoro all'interno della scuola italiana, finalmente protagonista di un processo, seppur limitato, di turnover.

Il sì della commissione Affari Costituzionali è arrivato nella notte tra il 25 e il 26 luglio. L'emendamento al dl PA in questione porta la firma di Manuela Ghizzoni (PD), uno dei deputati che in questi anni si sono spesi maggiormente per la causa: il testo prevede, nel dettaglio, il pensionamento dal 1 settembre 2014 al personale della scuola che ha maturato i requisiti per il pensionamento nell'anno scolastico 2011-12 con le norme previgenti la riforma Fornero. Nel testo, che riprende fedelmente la proposta di legge Ghizzoni-Marzana, si riconferma la limitazione numerica a 4 mila soggetti e si mette nero su bianco l'entità delle coperture economiche: 35 milioni di euro per l'anno 2014, 105 milioni di euro per l'anno 2015, 101 milioni di euro per l'anno 2016, 94 milioni di euro per l'anno 2017 e 81 milioni di euro per l'anno 2018.

Si specifica inoltre che "l'Inps prenderà in esame le domande di pensionamento entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto".

Pensioni Quota 96 scuola, ultime notizie: la gioia della Ghizzoni

Proprio Manuela Ghizzoni è stata tra i primi ad annunciare con gioia la prossima risoluzione definitiva della vertenza.

Ricordiamo che i Quota 96 della scuola sono precisamente 3976 lavoratori "vittime" della legge Fornero, che nello stabilire nuovi estremi per il pensionamento non aveva considerato la peculiarità del calendario scolastico, che termina il 31 agosto e non segue l'anno solare. "Siamo molto soddisfatti del traguardo raggiunto - afferma la Ghizzoni in un comunicato stampa -.

La riforma Fornero era la sola riforma pensionistica che non aveva tenuto conto della peculiarità di chi lavora nel mondo della scuola, personale che, per tutelare la didattica, può andare in pensione, pur avendo maturato i requisiti richiesti dalla legge, in una sola finestra annuale, quella del 1 di settembre, all'avvio di ogni nuovo anno scolastico". "Ora anche chi era rimasto bloccato a scuola - continua - pur avendo maturato i requisiti nel corso dell'anno scolastico 2011-2012, potrà' finalmente andare in pensione fra poco più' di un mese e lasciare il proprio posto a personale più giovane e motivato, ora precario".

Rimane, come accennato in apertura, un ultimo passaggio, ritenuto però solo formale dalla Ghizzoni: l'emendamento al dl sulla riforma PA deve ora passare al vaglio della Commissione Bilancio, dove più volte i tentativi legislativi a favore dei Quota 96 si erano incagliati.

Ma ora l'approvazione, sostiene la Ghizzoni, è scontata, in quanto il provvedimento gode di un "solido sostegno trasversale tra tutte le forze politiche presenti". Quota 96, quindi, verso la pensione già dal 1 settembre 2014.