Finalmente presentato l'emendamento che permetterà ai 4 mila docenti che rientrano nei requisiti dei quota 96 di andare in pensione. Le ultime dichiarazioni del ministro Stefania Giannini fanno comprendere l'impegno dell'esecutivo nel risolvere la spinosa questione lasciata irrisolta dal governo precedente, ora che il decreto Madia sulla Pubblica amministrazione, che permetterà appunto il pensionamento del quota 96, ha iniziato il suo iter parlamentare per la conversione in legge dopo la presentazione in Aula.

Emendamento quota 96: cosa cambia

Nell'emendamento apportate alcune importanti correzioni che cercano di risolvere il pasticcio provocato dalla riforma Fornero sui quota 96, all'articolo 1 è stato aggiunto un articolo 1 bis nel quale si parla proprio di ricambio generazionale nella Scuola, che specifica quanto segue: il personale scolastico che abbia maturato i requisiti richiesti entro l'anno scolastico 2011/2012 potrà accedere alla pensione.

Per il personale che abbia, invece, maturato tali diritti entro il mese di ottobre 2013, la pensione sarà riconosciuta entro il 1 settembre 2014 per un limite massimo di 4 mila soggetti (per un limite di spese sostenibili). Le domande presentate telematicamente saranno prese in carico dall'INPS e visionate entro quindi giorni dall'entrata in vigore della legge. La graduatoria stilata dall'INPS per il pensionamento dei docenti sarà basata su ordini di priorità che si avvarranno di criteri di somma di età anagrafica e di quella di anzianità contributiva che i singoli richiedenti potranno vantare alla data del 31/12/2012.

Se tale monitoraggio facesse emergere un numero maggiore di pensionamenti rispetto al limite prefissato di 4mila unità, l'INPS non prenderà in considerazione ulteriori domande che siano finalizzate ad ottenere lo stesso tipo di trattamento pensionistico.

Per i lavoratori che accederanno alla pensione il trattamento di fine rapporto sarà corrisposto nel momento in cui il soggetto lo avrebbe in ogni caso maturato secondo la normativa vigente.

Per il pensionamento dei 4mila quota 96  è stata autorizzata, per l'anno 2014, una spesa pari a 35 milioni di euro, nel 2015 di 105 milioni di euro, nel 2016 di 101 milioni di euro, nel 2017 di 94 milioni di euro, nel 2018 di 81 milioni di euro, il cui onere spetterà all'INPS.