Continua il braccio di ferro tra Miur e MEF per quel che concerne le immissioni in ruolo 2014; la vera e propria guerra scatenatasi tra i due enti arriva in un momento molto delicato per l’universo dell’Istruzione, con la riforma della Scuola a creare sempre più conflitti tra docenti e sindacati da una parte e Istituzioni dall’altra. Il timore è che complice anche la stessa riforma della Scuola, le nuove immissioni in ruolo per il 2014 si riducano al solo turn over necessario per sostituire chi accede alla pensione; la quasi certezza è che verrà assunto a tempo indeterminato il doppio dei docenti che ebbero questa stessa fortuna nel 2013.



Riforma Scuola, immissioni in ruolo 2014: è guerra aperta MIUR-MEF, i tempi sono strettissimi



Come accennato in apertura, la guerra scoppiata tra MIUR e MEF in relazione alle immissioni in ruolo 2014 arriva in un momento nel quale la riforma della Scuola stava già surriscaldando gli animi; i tempi sono strettissimi e il timore dalle parti del Ministero dell’Istruzione è che in Via XX Settembre (sede del Ministero dell’Economia) si opti per l’assunzione a tempo indeterminato solo di un numero di docenti sufficiente a coprire il turn over e non tutti i posti vacanti disponibili così come recita il piano triennale firmato dall’ex ministro Carrozza. Il nuovo anno scolastico prende il via il 2 settembre, e per quella data bisognerà aver già ufficializzato nome e numero degli assunti; prima devono però essere trasmessi i contingenti dal MIUR, vanno indette le convocazioni e sondato il numero di cattedre effettivamente libere. Una procedura insomma che richiede tempo, e che, come già accennato, non viene certo agevolata dalle tensioni che la riforma della Scuola ha già contribuito a creare.

Riforma Scuola, immissioni in ruolo 2014: i numeri del MIUR e le perplessità del MEF



I posti disponibili - che nelle intenzioni di docenti, MIUR e sindacati andrebbero coperti per intero dalle immissioni in ruolo 2014 - ammontano a circa 40mila tra insegnanti ed ATA; 22mila i docenti comuni, 5mila per il personale ATA e 14mila i docenti di sostegno. Il MEF non sembra però intenzionato a concedere un numero di immissioni in ruolo 2014 così elevato, con ciò mostrandosi propenso a non rispettare il piano triennale elaborato dal ministro Carrozza. Il Ministero dell’Economia vorrebbe di fatto concedere le sole immissioni in ruolo 2014 sufficienti a coprire il turno over, circa 34mila posti in tutto tra sostegno, docenti comuni e ATA. Comunque più del doppio delle immissioni in ruolo 2013, quando non si toccò neanche quota 15mila. Per quel che concerne i criteri di assunzione - che la riforma della Scuola 2014 potrebbe ridefinire - si adotterà il classico metodo: 50% dalle graduatorie e 50% dai vincitori di concorso. A proposito, gli oltre 8mila vincitori senza cattedra del concorso indetto nel 2012 da Profumo attendono ancora con ansia di ricevere il posto; le graduatorie di concorso durano tre anni, ma sarebbe anche ora di assumere quanti hanno superato una procedura concorsuale che ha visto giungere al traguardo una piccolissima percentuale dei candidati presentatisi. Il meccanismo stesso delle immissioni in ruolo potrebbe essere ridefinito qualora la riforma della Scuola 2014 cancelli effettivamente TFA, PAS e graduatorie di istituto; se la manovra verrà ratificata tutto passerà dalla laurea abilitante (3+2) cui dovrà far seguito un tirocinio svolto sotto la supervisione di un docente senior. Anche la semplice configurazione in docenti dovrebbe cadere, con gli insegnanti che potrebbero essere suddivisi in ordinari, esperi e senior. Si tratta comunque di indiscrezioni che riportiamo come tali.