Importanti novità in tema di riforma della Pubblica amministrazione in ambito di Pensioni d'ufficio, Quota 96 e trattenimento in servizio: proprio quest'ultimo punto ha subito una vera e propria stretta sulla possibilità di rimanere in servizio per altri due anni, come previsto dalla precedente normativa. Sono queste le principali novità in tema di pensioni che si sono discusse prima del via libera definitivo in Commissione alla Camera: il provvedimento sarà in Aula lunedì 28 luglio per la prima votazione, dopodiché passerà al Senato per l'approvazione.
Si farà ricorso al fiducia, in quanto i tempi sono ristretti: il decreto legge sulla riforma della Pa scade, infatti, il prossimo 23 agosto. Vediamo allora nel dettaglio quali saranno le novità previste dal decreto in tema di pensioni.
Pensionamenti d'ufficio a 62 anni e abolizione del trattenimento in servizio e mobilità obbligatoria
Pensionamenti d'ufficio del personale a 62 anni: in tal caso la Pubblica amministrazione potrà collocare in pensione i propri dipendenti che avranno raggiunto la massima anzianità contributiva, mentre per i medici primari e i professori universitari l'età sarà innalzata a 65 anni. I magistrati, invece, avranno una soglia di 70 anni. La scelta della Pa di procedere ai pensionamenti d'ufficio dovrà in ogni caso essere supportata e motivata da necessità organizzative e non dovrà recare pregiudizio ai servizi offerti.
Con lo stesso decreto viene confermata la mobilità obbligatoria con l'esclusione dei dipendenti pubblici con figli con meno di tre anni o disabili a carico: i criteri del trasferimento dovranno essere, in ogni caso, discussi coi sindacati. Infine non potranno più essere trattenuti in servizio i dipendenti per ulteriori due anni.
Quota 96, in pensione dal 1° settembre? Ecco come fare domanda
Si va verso una soluzione del problema dei cosiddetti Quota 96 creato dalla Riforma Fornero e che riguarda circa quattromila docenti intrappolati nella bagarre legislativa. La riforma consentirà ai Quota 96 di mantenere le vecchie regole di pensionamento e, quindi, avendo maturato il diritto alla pensione entro il 31 agosto 2012, secondo la disciplina prevista fino al 31 dicembre 2011, vedranno finalmente riconosciuto il loro diritto alla pensione.
Coloro che rientrano in questa situazione giuridica, avranno 15 giorni per poter presentare istanza di accesso al beneficio ed essere, in tal modo, "collocati in quiescenza" già dal prossimo 1° settembre. Due i problemi a questa importante svolta: i tempi saranno incredibilmente ristretti, considerando che il provvedimento non sarà votato prima dell'8 agosto, ma non si potrà andare oltre il 23 agosto, e l'aggiornamento, anch'esso da effettuarsi in tempi rapidi, delle graduatorie dell'Inps relativo all'età anagrafica e all'anzianità contributiva dei soggetti interessati.