Uno dei principali problemi del sistema scolastico italiano è rappresentato dal fatto che il lavoro degli insegnanti non viene retribuito secondo principi meritocratici: si ottiene una cattedra (a quale età resta da vedere) e si va in pensione con la medesima qualifica. Si pensi che l'Italia è l'unico Paese in Europa dove si applica ancora questo sistema.

E' singolare e degno di nota ciò che accadrà agli insegnanti delle scuole di Roma a partire dal prossimo anno scolastico 2014/2015. E' stata ribattezzata la 'riforma del salario accessorio' attraverso la quale, in pratica, vengono modificate le indennità degli insegnanti come quelle relative, ad esempio, alla puntualità per arrivare nella propria classe in orario oppure quella riguardante l'affissione di avvisi sulle bacheche oppure ancora quel bonus per l'insegnante che si rende 'reperibile' durante l’orario di lavoro e un’altro.



Miur, scuola, Roma: taglio alle indennità 'a pioggia' 

Ecco perchè il Comune di Roma ha deciso di dire stop ai 16 milioni e 736mila euro che la popolazione romana pagava di tasse per sostenere la concessione di queste indennità.

Le indennità che, finora, figuravano nella busta paga degli insegnanti delle scuole comunali saranno sostanzialmente rivisti e rapportati a nuovi criteri di merito.

In totale sono dieci le voci che l'amministrazione comunale della Capitale ha deciso di rivalutare nei confronti degli operatori del settore educativo-scolastico, ovvero le maestre di asili nidi, scuole d'infanzia e primarie comunali.

Stiamo assistendo ad un primo passo verso quel famoso principio di meritocrazia che piace tanto al governo Renzi?

Probabilmente si, perchè nelle scuole romane comparirà una nuova voce che affiderà solo ad alcuni insegnanti un ruolo di 'coordinamento e di controllo' sulle scuole.

Verrà, inoltre, istituita una nuova indennità speciale che spetterà ai cosiddetti 'referenti di struttura', che ricopriranno un ruolo di collegamento tra il funzionario educativo del Dipartimento centrale e quelle che sono le diverse strutture nel territorio, in maniera da ottimizzare al meglio la collaborazione tra l'amministrazione centrale e le sedi periferiche'.