Sono 148.100 gli insegnati precari che saranno gradualmente assunti entro il 2015. E' questa la notizia più attesa contenuta nel Piano Scuola illustrato nei dettagli da Matteo Renzi. Dopo le anticipazioni contenute in un'intervista pubblicata da Il Sole 24 Ore, è arrivato un video messaggio dello stesso premier ad illustrare i punti qualificanti dell'ennesima riforma della scuola, tra i quali l'attesa risoluzione del problema dei precari storici.

3 MILIARDI DI EURO PER LE ASSUNZIONI

Un'annosa odissea fatta di incarichi a tempo e supplenze brevi per quasi 150 mila insegnanti che dovrebbe così aver termine con un impegno finanziario previsto di circa 3 milioni di euro.

Parte delle risorse necessarie potrà essere recuperata grazie alla riduzione delle supplenze brevi e alla revisione dei meccanismi retributivi degli insegnanti, che dovranno essere basati non più sull'anzianità, ma sul merito. Gli scatti retributivi potranno interessare i due terzi del corpo docente, con incrementi di 60 euro mensili netti ogni 3 anni.

LA RIFORMA RENZI PUNTO PER PUNTO

La riforma non si occupa solo di assunzioni e retribuzioni, tanto che sono state necessarie 162 pagine per illustrarla nei dettagli. Ecco di seguito i punti più significativi:

  • Eliminazione del precariato - Assunzione di 150 mila precari entro settembre 2015 ed eliminazione dell attuali Graduatorie ad Esaurimento;
  • Nuovo concorso - Sarà bandito un nuovo concorso per l'immissione di 40 mila giovani tra il 2016 e il 2019 per sostituire i docenti che andranno in pensione. D'ora in poi il superamento di un concorso sarà l'unico modo per entrare nella scuola;
  • Meno supplenze - Un terzo dei nuovi assunti sarà utilizzato per coprire le cattedre vacanti, mentre i presidi potranno ricorrere a personale interno per coprire le supplenze brevi;Formazione - Gli istituti organizzeranno corsi di formazione e aggiornamento obbligatori per il personale in servizio;
  • Carriera - Saranno istituiti meccanismi per il riconoscimento della qualità dell'insegnamento, attraverso il riconoscimento di crediti derivanti da corsi di formazione e da attività per il miglioramento e la promozione del proprio istituto;
  • Meno burocrazia - I presidi saranno coinvolti nell'individuazione delle "100 misure più fastidiose, vincolanti e inutili" con cui gli istituti si trovano a dover fare i conti;
  • Digitalizzazione - Portare in tutte le scuole wi-fi e banda larga;
  • Lingue straniere e informatica - Insegnamenti che saranno previsti fin dalla scuola d'infanzia;
  • Storia dell'arte e Educazione fisica - Un'ora settimanale di Educazione fisica già nella scuola primaria e Storia dell'arte nelle secondarie;
  • Alternanza scuola-lavoro - 200 ore l'anno obbligatorie negli ultimi 3 anni degli istituti professionali e tecnici;
  • Risorse - Saranno previsti "bonus fiscali" per chi vorrà investire nelle scuole.