Come forse molti di voi sapranno, la riforma Monti-Fornero rappresenta, tutt'oggi, la base per l'accesso al trattamento pensionistico in Italia, nonostante recentemente siano state approntate alcune piccole deroghe. Sono notevoli le pressioni per arrivare ad un cambiamento ma il regime previdenziale conserverà ancora per qualche tempo questa normativa. Vediamo in dettaglio, quali sono i requisiti minimi anagrafici e previdenziali, tutt'ora in vigore, per andare in pensione.

Partiamo, prima di tutto, dalla tradizionale pensione di vecchiaia. I lavoratori dipendenti ed autonomi che matureranno i requisiti negli anni 2014 o 2015 potranno andare in pensione a 66 anni e tre mesi, così come le lavoratrici del pubblico impiego; per le dipendenti del settore privato la soglia minima è fissata a 63 anni e nove mesi, mentre per le lavoratrici autonome del settore privato, 64 anni e nove mesi.

Per gli anni 2016 e 2017, questi limiti verranno alzati secondo quanto segue:

  • lavoratori dipendenti ed autonomi, 66 anni e 7 mesi;
  • lavoratrici del pubblico impiego, 66 anni e 7 mesi;
  • lavoratrici dipendenti del settore privato, 65 anni e 7 mesi;
  • lavoratrici autonome del settore privato, 66 anni e un mese.

Vediamo, invece, come cambieranno i requisiti minimi per tutti i lavoratori e per la pensione di vecchiaia a partire dal 2018.

  • 2018, 66 anni e sette mesi;
  • 2019 e 2020, 66 anni e undici mesi;
  • 2021 e 2022, 67 anni e due mesi;
  • 2023 e 2024, 67 anni e cinque mesi;
  • 2025 e 2026, 67 anni e otto mesi.   

Consideriamo, invece, l'ipotesi della pensione anticipata: questa si potrà richiedere con la maturazione di una soglia minima di contributi, tenendo presente, però, che verranno applicate delle penalità sull'importo che saranno più pesanti tanto più si anticiperà l'accesso alla pensione. Per il 2014 e il 2015 i lavoratori maschi che avranno maturato 42 anni e sei mesi di contributi potranno chiedere la pensione anticipata; le donne dovranno avere dalla loro 41 anni e 6 mesi; nel 2016, nel 2017 e nel 2018, queste due soglie si alzeranno di quattro mesi, passando così a 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Vediamo quali saranno le soglie minime di contributi per gli anni seguenti:

  • 2019 e 2020: 43 anni e 2 mesi per gli uomini, 42 anni e 2 mesi per le donne;
  • 2021 e 2022: 43 anni e 5 mesi per gli uomini, 42 anni e 5 mesi per le donne;
  • 2023 e 2024: 43 anni e 8 mesi per gli uomini, 42 anni e 8 mesi per le donne;
  • 2025 e 2026: 43 anni e 11 mesi per gli uomini, 43 anni e 11 mesi per le donne.