Mentre si fa giustamente un gran parlare della riforma Scuola 2014, è andata assolutamente in secondo piano la questione delle Pensioni Quota 96. I 4mila docenti e personale ATA che, per un errore tecnico (e oramai in molti sembrano non definirlo più un "errore") della legge Fornero, non possono andare in pensione. Si è attesa a lungo una deroga ai requisiti ma nulla è arrivato. Un paradosso, indubbiamente, una situazione che, se non fosse drammatica, sarebbe assolutamente grottesca. Sarà forse per il numero relativamente "esiguo" dei Quota 96 della scuola, sarà perché la riforma delle pensioni Fornero è un tabù che tutti vogliono rispettare, ma intanto non è stato raggiunto alcun accordo.

A partire dalla situazione delle pensioni Quota 96 e a partire dalle linee guida della riforma scuola 2014, i Cobas chiamano una manifestazione nazionale per il 10 ottobre con uno sciopero di tutto il personale della scuola. Vediamo nello specifico le motivazioni.

Pensioni Quota 96 e riforma scuola 2014: Cobas, sciopero 10 ottobre, le motivazioni

I Cobas sono stati tra i primi a segnalare una stretta connessione tra la mancanza di una risoluzione per la vertenza delle pensioni Quota 96 e in generale i problemi della scuola connessi al precariato. In poche parole, la linea degli ultimi governi, Monti-Letta-Renzi, sarebbe di continuità assoluta: le pensioni e la previdenza in generale costano troppo ed è lì che è necessario recuperare "soldi" da investire altrove.

All'interno di questo movimento, secondo i Cobas, si inserisce anche la questione delle pensioni Quota 96 della scuola. E così i Cobas, attraverso un lungo comunicato, hanno voluto chiamare una manifestazione e uno sciopero generale per il 10 ottobre, a cui dovrebbero partecipare tutti coloro che lavorano nel mondo della scuola.

le motivazioni non riguardano soltanto la vertenza delle pensioni Quota 96 ma in generale tutta la riforma scuola 2014, "La buona scuola" targata Renzi. Le motivazioni posso essere riassunte così:

  • va bene il piano di immissione in ruolo dei 150mila docenti delle GaE, ma a quale prezzo? In cosa consiste l'organico funzionale? In che senso si potrà insegnare su classi di concorso affini? Intanto, occorre attendere la Legge di Stabilità per capire se sono soltanto promesse o realtà
  • iniquità per quanto riguarda i docenti abilitati delle Graduatorie d'istituto: insegnanti con esperienza e servizio e formati, non potranno accedere al ruolo e rischiano di perdere le supplenze, la speranza del Concorso Scuola 2015 non può assolutamente bastare
  • il nodo valutazione e merito: queste dinamiche conducono a gerarchie e guerre fratricide tra insegnanti mettendo in crisi la collegialità della formazione scolastica, in più la valutazione non può avvenire mediante dinamiche a quiz, sarebbe la morte della cultura
  • i presidi-manager: si tratta di una trasformazione molto pericolosa da un lato perché riproduce le dinamiche aziendali nel mondo della formazione, dall'altro perché non è chiaro chi valuterà i valutatori e cioè i presidi

Insomma, dalla vertenza delle pensioni Quota 96 alla riforma scuola 2014, il mondo della formazione italiano vive momenti difficili. Non resta altro che attendere gli sviluppi.