La quiete prima della tempesta. Giacomo Leopardi ci perdonerà la modifica del titolo della sua celeberrima poesia, ma solo così si può descrivere il momento che sta vivendo la Scuola, prima della pubblicazione delle linee guida, prevista per domani, mercoledì 3 settembre.
In realtà, i nuvoloni neri si stanno già avvicinando, visto che i sindacati stanno già prendendo posizione in maniera severa, per uno dei punti che si annuncia come tra i più controversi della nuova riforma targata Renzi, pardon, bisognerebbe chiamarla 'patto educativo', come meglio ha precisato il premier: stiamo parlando della 'meritocrazia', ovvero dei premi che andranno ad incrementare gli stipendi dei docenti in base alla loro maggiore disponibilità in ambito scolastico.
I sindacati, come si diceva, hanno già fatto sapere al governo il loro punti di vista in proposito e naturalmente anche la maggior parte degli insegnanti ha già decretato la 'bocciatura' dell'idea governativa, giudicata come un provvedimento parziale ed ingiusto. 


Riforma della scuola, sindacati già sul piede di guerra contro governo Renzi

Dunque, nessun rinnovo economico contrattuale equo, ma solo 'incentivi' riservati a pochi. Come se non bastasse, le dichiarazioni di Matteo Renzi che fanno riferimento ad uno stipendio per gli insegnanti che non sarà più rapportato all'anzianità di servizio, hanno gettato nello sconforto il personale dei docenti.
Vogliamo completare il quadretto? Dulcis in fundo, ma non meno importante, la questione dei precari che prima vengono illusi da un piano mega-galattico da 100-120mila assunzioni salvo poi assistere ad una clamorosa frenata, suggerita dal Ministero dell'Economia e dettata da una razionale mancanza di coperture finanziaria. 
In ogni caso, i sindacati hanno pronte le loro asce di guerra, come l'Anief, per esempio che ricorda come l’anno scolastico 2014/2015 inizierà con un posto su sette che risulterà scoperto: la priorità per il governo dev'essere la stabilizzazione dei precari. Rino Di Meglio della Gilda Insegnanti mette infine in guardia il governo dal non prendere provvedimenti di carattere penalizzante per quanto riguarda gli scatti di anzianità: 'Gli scatti di anzianità non si toccano' ha tuonato Di Meglio.
Ma in fin dei conti, i 'tuoni' sono il preludio della tempesta...