Esiste solo la riforma del lavoro nei pensieri del governo Renzi: è quanto si evince dal dibattito delle ultime settimane, con lo stesso Premier, il ministro del lavoro Poletti e il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano sempre più intenti a discutere di Jobs Act, articolo 18 e riassetto del mercato del lavoro. Il fronte Pensioni 2014 pare dunque relegato in un angolo, con numerose vertenze (in primis quella legata agli esodati) e altrettanti interventi previdenziali (su tutte le manovre annunciate relativamente a pensione anticipata, APA e introduzione di Quota 100) al momento posti ai margini di dibattiti e meeting istituzionali.

Eppure la Legge di Stabilità da una parte e il DEF dall’altra (il documento di Economia e Finanza stilato ad aprile dal governo Renzi) suggerirebbero ben altra considerazione nei confronti delle numerose tematiche connesse alle pensioni 2014: gli esodati in particolare attendono soluzioni strutturali che arginino una delle piaghe sociali più rilevanti del nostro tempo, ma sin qui Poletti si è limitato a paventare l’introduzione di nuovi strumenti (pensiamo all’APA, Assegno pensionistico anticipato) o a prospettare nuove misure connesse alle pensione anticipata (su tutti la possibile introduzione di Quota 100 come soglia di accesso alla stessa pensione anticipata) senza mai dettagliare nulla.

Anche Damiano, solitamente tra i più attivi nel richiamare il governo Renzi sulle manovre previdenziali, pare totalmente assorbito dal dibattito sulla riforma del lavoro: certo continua a rimanere il fortissimo dubbio connesso all’effettiva possibilità di sopravvivenza di un sistema lavorativo che prevede grande flessibilità in entrata (è questa la direzione che Renzi e Poletti hanno imboccato da tempo) ed un’estrema rigidità in uscita.

Pensioni 2014, esodati, pensione anticipata, APA e Quota 100: Renzi, Poletti e Damiano defilati ma la Legge di Stabilità va sfruttata

Parlando di pensioni 2014, esodati, pensione anticipata, APA e Quota 100 non possiamo dunque che tessere delle ipotesi basandoci sui trascorsi del governo Renzi e sulle ultime dichiarazioni di rilievo rilasciate da esponenti politici e non. Per quanto concerne gli esodati le idee sono fondamentalmente due: la prima conduce alla costituzione di un ponte o scivolo pensionistico che conceda agli over 60 rimasti senza impiego di accedere comunque al pensionamento, mentre la seconda individua nell’APA lo strumento tramite il quale poter concretizzare la configurazione di un sistema previdenziale più flessibile e meno rigido. L’APA costituirebbe infatti una sorta di assegno previdenziale anticipato concesso a chi accetti di abbandonare l’impiego due o tre anni prima della naturale scadenza a fronte della corresponsione di un assegno pagato dall’INPS; il problema è che la cifra si configurerebbe come un prestito che poi gli stessi lavoratori sarebbero chiamati a rendere sotto forma di trattenute dirette sugli assegni pensionistici. La seconda grande ala appartenente al fronte pensioni 2014 prevede invece tutta una serie di potenziali interventi riconducibili ad una riconfigurazione della pensione anticipata, i cui termini di accesso dovrebbero in linea teorica essere rivisti: oltre alla possibilità di introdurre Quota 100 come somma tra età anagrafica e contributiva in qualità di requisito di ‘accesso universale’ alla stessa pensione anticipata, Poletti ha spesso parlato della possibile eliminazione delle penalizzazioni per chi accede alla pensione anticipata prima dei 62 anni, ipotesi che ha poi però mancato di dettagliare. L’auspicio è che Renzi, Poletti e Damiano rientrino al più presto nel pieno del dibattito previdenziale; di fatto la Legge di Stabilità rappresenta un’occasione unica per affrontare i tanti temi connessi alle pensioni 2014 e va necessariamente sfruttata: se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ in alto a destra.