Paiono più incerti che mai i futuri scenari relativi al caso Pensioni lavoratori precoci: nonostante il gran numero di potenziali interventi paventati dal ministro del lavoro Poletti, a margine della Legge di Stabilità non è infatti giunta alcuna sostanziale novità né sulla vertenza dei precoci né sul fronte previdenziale analizzato in complesso, con la conseguenza che il quadro di fondo si complica e non poco. Si, perché ogni intervento inserito in Legge di Stabilità prevede già le coperture economiche necessarie alla sua ratifica: tutto ciò che non ha trovato posto nel calderone del provvedimento viene dunque ad essere rimandato a data da destinarsi (la priorità andrà accordata alle misure inserite nel provvedimento), con l'incombenza di coperture finanziarie da doversi reperire di volta in volta a complicare ulteriormente il contesto.

La non curanza dimostrata da Poletti e Renzi in merito a previdenza e caso pensioni lavoratori precoci non è passata inosservata, con i sindacati letteralmente infuriati e il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ad aver duramente ripreso l'Esecutivo: 'Voglio ricordare al governo - ha sottolineato Damiano parlando di pensioni lavoratori precoci, pensione anticipata e previdenza in generale - che rimane insoluto il problema dell'uscita flessibile dal lavoro e quello di molti lavoratori cosiddetti esodati'.

Pensioni lavoratori precoci, pensione anticipata e Legge di Stabilità: 'tradimento' Poletti apre la strada a plurimi scenari

Per capire che cosa non è arrivato in Legge di Stabilità bisogna fare un passo indietro cercando di capire che cosa sarebbe dovuto arrivare e quali interventi erano al vaglio dell'esecutivo e di Poletti in particolare: per quanto concerne il caso pensioni lavoratori precoci, gli ultimi mesi erano stati costellati da numerosi interventi ad opera del ministro Poletti, che tra le altre aveva promesso profonde manovre economiche - su tutte la norma che avrebbe dovuto prevedere l'eliminazione delle penalizzazioni per chi ricorrere alla pensione anticipata prima del compimento dei 62 anni di età - e nuove forme di pensione anticipata.

Tutte misure che sarebbero servite per rendere il sistema previdenziale più flessibile e meno rigido di cui però non si è vista traccia in Legge di Stabilità: restando sempre al caso pensioni lavoratori precoci, Poletti aveva 'promesso' anche l'istituzione di un nuovo strumento (l'APA, Assegno pensionistico anticipato) che però è rimasto confinato nelle speranze di migliaia e migliaia di lavoratori.

Nessuna novità è dunque arrivata né riguardo alla pensione anticipata né riguardo al caso pensioni lavoratori precoci, con Poletti e Renzi ad aver disatteso quanto promesso come fa un genitore quando assicura al figlio che gli comprerà un giocattolo nuovo salvo poi sperare che se ne dimentichi il giorno dopo. Il paragone calza a pennello dato che Poletti in primis ha praticamente 'giocato' con i lavoratori precoci, promettendo un fiume di interventi sui quali non si è in realtà avuto neanche un minimo dibattito.

E adesso? Adesso bisogna attendere, sperando che i richiami di Damiano e dei sindacati, oltre che le continue pressioni di Lega e Idv affinchè si dia l'ok al referendum che prevede l'abrogazione della riforma Fornero, possano portare a nuovi scenari. L'alternativa è l'ennesimo provvedimento tampone e non strutturale che il governo Renzi potrebbe ratificare sulla falsa riga della sesta salvaguardia pro esodati, ma al momento non si hanno a disposizione informazioni più dettagliate. Se desiderate continuare a rimanere aggiornati sul caso pensioni lavoratori precoci vi invitiamo a servirvi della funzionalità 'Segui' poco sotto il titolo del pezzo.