A rischio il Fondo integrativo a sostegno di borse di studio, libri di testo, interventi per disabili e scuole paritarie: l'inserimento del Patto di stabilità potrebbe ridurre le risorse economiche, già esigue, per il settore della Scuola, andando a toccare dei comparti delicati - come quelli destinati agli alunni con forma di disabilità - o la possibilità di ottenere i libri scolastici in comodato d'uso o fare richiesta di rimborso. Il Patto di stabilità più che sostenere il miglioramento dell'offerta formativa della scuola, sembra invece soffocare i pochi fondi ancora disponibili per disabili e il diritto allo studio. Eppure il progetto "Scuole belle" aveva previsto 150 mln di euro per effettuare piccoli interventi di manutenzione nelle scuole.

Patto stabilità: dove vanno i soldi per disabili e la scuola?

Una domanda apparentemente semplice, se non fosse che coinvolge l'intero comparto della scuola: il diritto allo studio, non solo per gli alunni disabili - primi a subire la riduzione del Fondo integrativo - ma gli stessi studenti e famiglie che subiranno una sensibile riduzione nei rimborsi sui libri scolastici, una minore possibilità per gli studenti di ottenere i libri di testo dalla scuola in comodato d'uso, e ancora, la riduzione dei fondi a riconoscimento del merito, come l'erogazione delle borse di studio. E allora, dove vanno a finire i fondi della scuola destinati ai disabili, ai libri di testo e alle borse di studio?



In base al Decreto Legge Sblocca Italia, il Fondo integrativo destinato al finanziamento di borse di studio, libri scolastici e gli interventi per gli alunni disabili e scuole paritarie rischia forti tagli e riduzioni, atto che mina pesantemente l'obiettivo primario di garantire il diritto allo studio per tutti. Il Fondo integrativo è infatti inserito nel Patto di stabilità, comportando la possibilità per le Regioni di dirottare le risorse economiche destinate al settore della scuola, circa 162 mln di euro, anche su altri obiettivi. Fino al momento in cui i fondi a sostegno della scuola erano slegati da vincoli europei, questi dovevano essere vincolati a un preciso utilizzo e destinazione per cui le risorse venivano stanziate. Con l'inserimento del Fondo integrativo nel Patto di stabilità, le Regioni potranno utilizzare questi fondi in base alle proprie esigenze.

Si parla di 48.214 borse di studio a rischio (stima dell'Unione degli universitari, che ha presentato mozione insieme al CNSU (Consiglio nazionale studenti universitari) finita poi nella VII Commissione cultura alla Camera, ricevendo riscontri negativi e imminenti decisioni da prendere "sul blocco" o meno del decreto Sblocca Italia, prima della sua conversione in legge. Solo con la modifica dell'articolo 42, ovvero con il ripristino dell'esclusione dal Patto di stabilità dei fondi destinati alle Regioni in materia di interventi nella scuola, riportando l'erogazione dei contributi, erogazione gratuita dei libri scolastici e la fruizione dei benefici da parte degli studenti con disabilità il Patto di stabilità potrebbe trovare accoglimento.