L'annosa questione dei Quota 96 non trova sbocchi, le ultime news ci dicono che le belle speranze renziane di agosto sono sempre più lontane, ecco che allora i diretti interessati proveranno ancora una volta a scendere personalmente in campo, guidati dal sindacato Cobas, per protestare contro questa ingiustizia. I Quota 96 Cobas, insieme ai Quota 100+, hanno rilasciato un comunicato nel quale annunciano il programma dei prossimi giorni, manifestazioni e proteste pacifiche, ed invitano tutti gli interessati a sposare la causa ed aderire alle varie iniziative.

Prima di elencare le date delle prossime manifestazioni, vediamo quali sono i punti salienti del comunicato dei Quota 96. Viene fatto un breve riassunto delle promesse fatte e non mantenute ad agosto da Renzi e soci. Vengono inoltre evidenziati alcuni passaggi chiave della mancata riuscita di tali promesse: il ministro Madia avrebbe provato a risolvere il problema a giugno, ma ha trovato l'impedimento del MEF. In seguito, il ministro Poletti ha provato a stabilire un piano per sistemare la situazione dei precari e dei quota 96, ma anche qui c'è stato l'impedimento del MEF. L'attacco al Ministero dell'Economia e delle Finanze è dunque evidente. Ma cosa si può fare ora per risolvere il problema?

Innanzitutto, i Quota 96 chiedono che il Miur pubblichi i dati reali degli aventi diritto e dei costi effettivi per il pensionamento degli stessi. Nell'immediato inoltre, chiedono che venga presentato l'emendamento alla legge di stabilità a favore dei Quota 96 in commissione Bilancio, venerdì 7 novembre è l'ultimo giorno utile per farlo.

Il comunicato annuncia che da oggi, 5 novembre, sarà presente un delegato dei Quota 96 Cobas a Roma per presenziare a tutte le iniziative del gruppo. A tal proposito, vediamo quindi quali sono le manifestazioni più importanti delle prossime settimane. I 14 novembre saranno insieme a precari e lavoratori per lo sciopero davanti al Miur.

A dicembre attese altre iniziative, tutte atte ad ottenere l'emendamento prima che la legge di stabilità venga definitivamente approvata. Tra queste iniziative di protesta il comunicato non esclude la possibilità di attuare uno sciopero della fame. Insomma, i Quota 96 continuano a combattere per far sentire la propria voce, e lo faranno con ogni mezzo pacifico possibile.