Il dibattito sulla riforma Pensioni Renzi si fa sempre più acceso, soprattutto per quanto riguarda il referendum contro la legge Fornero. Intanto arrivano news non di certo positive per i Quota 96 che hanno visto la bocciatura dell'ennesimo emendamento che era stato proposto per la risoluzione della loro vertenza. Tra gli emendamenti, è stato bocciato anche quello che proponeva una tassazione separata e differente per il TFR in busta paga. Sul fronte esodati, invece, una norma contenuta nella legge n.147 del 2014, quella che istituisce la sesta salvaguardia, potrebbe far saltare gli arretrati e far partire la decorrenza dell'assegno pensionistico soltanto a partire dal novembre 2014.
Riforma pensioni Renzi, Quota 96 e TFR news 12/11: arrivano le bocciature degli emendamenti
Nell'ambito della riforma pensioni Renzi, una delle materie che non si è voluto assolutamente affrontare è quella dei Quota 96. Ieri è arrivata la notizia che l'emendamento proposto alla legge di stabilità per risolvere la questione dei Q96 e permettere l'ottenimento della pensione è stato bocciato per mancanza di copertura economica. Ancora una beffa, dunque: l'emendamento proposto da SEL avrebbe permesso il raggiungimento della pensione a partire dal 1 settembre 2015.
Ad essere stato bocciato è anche un altro emendamento alla legge di stabilità. Si tratta della questione del TFR in busta paga ed era stato proposto dal Partito Democratico.
L'idea era quello di sottomettere il TFR in busta paga a una tassazione differenziata e soprattutto separata, non cumulabile dunque con il restante imponibile. Queste bocciature arrivano come delle docce gelate e sembra chiaro che il governo Renzi non intenda indietreggiare sulle decisioni prese in materia di riforma pensioni.
Riforma pensioni Renzi, esodati news 12/11: saltano gli arretrati con la sesta salvaguardia?
Se la sesta salvaguardia per gli esodati era stata salutata con favore dai circa 32mila interessati, l'analisi più attenta e precisa delle procedure contenute all'interno della legge 147/2014 mostra come ci sono alcune contraddizioni piuttosto importanti.
Sono essenzialmente due: la prima riguarda il fatto che il c. 2 dell'art. 2 della legge prevede come "decorrenza" il 6 novembre 2014. Cosa significa? Potrebbe voler dire che gli interessati perdono il diritto agli arretrati e si può chiarire attraverso un esempio: un esodato che avrebbe diritto alla pensione a partire dal 2013, comincerà a percepire l'assegno soltanto a partire dal novembre 2014, dunque senza tutti le mensilità arretrate che dividono le due date. La seconda è che l'Inps darà inizio all'erogazione dell'assegno soltanto dopo che sarà stata stilata la graduatoria, il che potrebbe voler dire dopo circa 6 mesi o addirittura un anno dalla chiusura delle graduatorie. Gli esodati della sesta salvaguardia cominceranno a ricevere l'assegno soltanto dopo questo ennesimo periodo di tempo.