Prosegue il dibattito connesso a previdenza e riforma pensioni 2015: il governo Renzi continua ad essere incalzato con un turbinio di nuove proposte ad essere costantemente gettato nella mischia, a non mutare però è l’atteggiamento dello stesso Esecutivo retto da Renzi, intento a trattare ogni altro argomento e ad ignorare il fronte previdenziale. Parlando di una futura riforma delle Pensioni 2015 le ultime notizie puntano su pensione anticipata e prepensionamento, con Quota 100 e Mini-Pensione che continuano a figurare nel pull di possibili nuovi istituti.

L’attuale dibattito viene ad essere assorbito anche dai possibili nuovi tagli alle pensioni d’oro, ipotesi che in passato è stata perseguita e in successione abbandonata per via di un pronunciamento della Corte Costituzionale: il M5S ha presentato una nuova proposta al riguardo, ma senza una decisa volontà di intervento da parte del governo non sarà possibile prevedere delle novità sostanziali. Restando sempre focalizzati su previdenza e riforma pensioni 2015, bisogna poi sottolineare come alcune ipotesi siano letteralmente scomparse dal dibattito: su tutte l’APA (Assegno Pensionistico Anticipato), che sembra essersi ‘reincarnata’ nella proposta del commissario INPS Treu ma che a conti fatti non è più stata tirata in ballo dal ministro Poletti che per prima l’aveva paventata.



Riforma pensioni 2015 Renzi, pensione anticipata, prepensionamento, pensioni d’oro – Assenza di chiarimenti sull’APA indice dell’attuale situazione

Come accennato in apertura, continua ad essere alimentato il dibattito connesso a riforma pensioni 2015, pensione anticipata e prepensionamento; da una parte c’è la proposta del presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano di istituire Quota 100 come somma tra età anagrafica e contributiva da doversi ‘comporre’ in autonomia (62 anni di età più 38 di contributi oppure 63 più 37), dall’altra la Mini-Pensione proposta da Treu, che punta alla concessione di un prestito pagato dall’INPS a tutti quei lavoratori che accettino di abbandonare in anticipo l’impiego (la somma andrebbe poi resa sottoforma di trattenute dirette sugli assegni previdenziali). In mezzo una marea di misure più o meno concrete che però non sono mai state al centro di un reale dibattito: tra queste troviamo in particolare l’APA, ipotesi che il ministro Poletti ha caldeggiato per settimane salvo poi smettere semplicemente di parlarne. Nella sostanza l’istituto avrebbe dovuto funzionare come la Mini-Pensione paventata da Treu, ma è corretto continuare a proporre soluzioni che poi non trovano alcun seguito? E’corretto continuare a gettare nella mischia questa o quella ipotesi senza poi lavorarci nel concreto? Quanto fatto a proposito dell’APA è solo un esempio: prima della Legge di Stabilità (quando si sottolineava che al suo interno sarebbe stata incastonata una riforma delle pensioni 2014-2015) lo stesso Poletti aveva paventato la possibilità di prevedere una cancellazione delle penalizzazioni per chi accede alla pensione anticipata prima dei 62 anni di età, ma in seguito a queste dichiarazioni ha fatto seguito il nulla più totale. E di esempi ce ne sarebbero molti altri, a cominciare dall’annunciata proroga dell’opzione contributivo che non è mai arrivata. Sarebbe forse il caso di porre fine a questo atteggiamento e di avere più rispetto per i centinaia di migliaia di lavoratori che vedono a rischio il proprio futuro. In chiusura vogliamo dar conto della proposta del M5S, che per prevedere una riforma delle pensioni 2015 ben strutturata vorrebbe un taglio delle pensioni d’oro da ratificarsi puntando sulle imposte sostitutive per gli assegni al di sopra dei 90mila euro annui. Staremo a vedere, se desiderate continuare a rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ in alto a destra.