Giorno 12 dicembre probabilmente sarà ricordato come il giorno di una "guerra dialettica fratricida": da una parte il governo retto dal Premier Matteo Renzi, nonché segretario del partito democratico, il partito della sinistra che ha sempre rappresentato gli interessi dei lavoratori, dall'altra la Cgil della battagliera e mai doma Susanna Camusso, alla sinistra del partito democratico.
Una guerra di logoramento?
Renzi pur rispettoso dello sciopero e degli scioperanti, fa sapere che non teme il confronto con la piazza, anzi un motivo in più per proseguire sulla strada delle riforme, convinto della giustezza delle scelte governative in materia di lavoro; la Camusso dal canto suo sostiene che le politiche messe in atto dal governo o che vuole approvare sono scelte sbagliate che vanno contro le attese dei lavoratori stessi. Chi la dura, la vince. Dice un vecchio proverbio. E noi seguiremo con tempestività l'evolversi del dibattito, tenendovi aggiornati.
Intanto sul tavolo delle riforme in materia pensionistica, torna a far sentire la sua voce Cesare Damiano, ex Cgil ed esponente di punta del partito Democratico, in materia previdenziale e sui temi del lavoro.
Il presidente della Commissione Lavoro della Camera invita Renzi a tener presente le questioni sollevate all'interno del loro partito in materia di lavoro e pensioni sollecitando nuove misure per la flessibilità in uscita. La pensione anticipata per tutti, questa la sua riflessione ma anche la sua proposta, consentirebbe anche nel settore privato, così come nel settore pubblico con il prepensionamento statali, nuovi posti di lavoro per i giovani. A ciò bisogna aggiungere la "tirata d'orecchie" che ci arriva dall'OCSE in materia previdenziale. "Bisogna accelerare le riforme per rendere più sostenibile il sistema previdenziale", riforme che devono riguardare in particolare le tasse sul reddito pensionistico e sui contributi previdenziali.
Insomma la legge di stabilità 2015, approdata al Senato, dopo l'approvazione alla Camera, potrebbe riservare sorprese al momento imprevedibili, magari sotto la spinta di riflessioni e proposte che continuano ad arrivare sul tavolo del Governo.