Proseguono ininterrottamente i dibattiti intorno al comparto previdenziale e alla poche modifiche avvenute nella Legge di Stabilità, le ultime novità che giungono dal Governo Renzi sulla pensione anticipata potrebbero far a prima vista tremare i precoci, si parla infatti di un emendamento che dovrebbe reintrodurre le penalizzazioni pre-Riforma Fornero.
Legge di Stabilità e pensione anticipata: ultime news sulle penalizzazioni per precoci
L'emendamento Gnecchi-Damiano è stato dunque vano?
No i precoci e i lavoratori usuranti non devono temere nulla, facciamo dunque chiarezza. Dal primo gennaio 2015 fino al 31/12/2017 anche coloro che non hanno ancora maturato il limite anagrafico dei 62 anni potranno finalmente accedere alla pensione anticipata senza incorrere in penalizzazioni se hanno maturato i limiti contributivi richiesti per legge, ossia 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne.
Legge di Stabilità e pensione anticipata: stop alle penalizzazioni solo per alcuni?
La novità in verità emergerebbe da un nuovo emendamento presentato alla Legge di Stabilità che avrebbe lo scopo di rendere maggiore equità tra i pensionati precoci e lavoratori usuranti o coloro che hanno lavorato a contatto con l'amianto, meritevoli di tutele in virtù delle loro condizioni lavorative disagiate, rispetto a coloro che pur essendo precoci godranno di trattamenti pensionistici elevati.
L'emendamento presentato da 24 senatori PD con primo firmatario Giorgio Tonini richiede che la norma venga ritoccata affinché in Legge di Stabilità vengano reintrodotte le penalizzazioni sulla pensione anticipata per coloro che percepiranno assegni superiori ai 3500 euro lordi, ossia 2400 euro netti mensili. La correzione richiede dunque di confermare lo stop delle penalizzazioni unicamente per i trattamenti pensionistici più bassi, escludendo dunque quanti percepiscono assegni facoltosi, oltre 7 volte il minimo. Nella prossima Legge di Stabilità dovrebbe anche tornare il parziale divieto di cumulo reddito -Pensioni per chi ha un assegno retributivo, per chi ha meno di 66 anni e percepisce un assegno superiore ai 3500 euro al mese, a meno ché si decida di versare come contributo di solidarietà il 20% del proprio assegno pensionistico per ciascun anno in cui si verifica il cumulo.