I dibattiti intorno alla pensione anticipata non si placano, gli interventi avvenuti in Legge di Stabilità non hanno soddisfatto una vasta categoria di lavoratori che restano in attesa di misure concrete da parte del Governo Renzi, esausti di aspettare tempi migliori. Le questioni riguardanti pensione anticipata e flessibilità paiono essere diventate quasi un tormentone degli ultimi mesi, ma al momento, come ha affermato Poletti, nulla verrà fatto, sebbene i temi siano già stati inseriti nell'agenda politica del Governo, perché mancherebbero le risorse per dar seguito a qualsiasi misura pensionistica efficace, atta a svecchiare il mercato del lavoro e a ridare giustizia a tutti i lavoratori gravemente danneggiati dall'entrata in vigore della Legge Fornero nel 2011.
Una prima vittoria pareva essere stata ottenuta da precoci e usuranti grazie all'unico emendamento pensionistico che ha avuto esito positivo in legge si Stabilità, stiamo parlando della venuta meno delle penalizzazioni fino al 2017 per tutti coloro che ancora non hanno compiuto 62 anni d'età, ma hanno già maturato i requisiti contributivi richiesti per legge. L'emendamento a firma Gnecchi-Damiano pare dunque aver azzerato il limite anagrafico lasciando libero accesso alla pensione anticipata specie a lavoratori precoci e usuranti, che finalmente non andranno incontro alle penalizzazioni richieste dalla Riforma Fornero accedendo anzitempo alla quiescenza.
Pensione anticipata senza penalizzazioni per tutti: ultime novità
Dove sta però il paradosso tutto italiano?
La norma così approvata rischia di concedere la pensione anticipata senza penalizzazioni a tutti i precoci, non solo ai lavoratori considerati disagiati, ecco perché il Gruppo Pd del Senato ha presentato una serie di modifiche alla Legge di Stabilità, tra cui la richiesta di limitare il venir meno delle penalizzazioni sulle Pensioni anticipate a coloro che maturano assegni inferiori a 3500 euro lordi mensili, mantenendo inoltre il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro per chi decidesse di uscire prima dei 66 anni dal mercato del lavoro.
L'obiettivo dei senatori Tonini, Fedeli e Micheloni, firmatari della proposta, è duplice da un lato quello di rendere equo l'intervento approvato in Camera al fine di disincentivare il ritiro anticipato a carico della finanza pubblica di alti livelli di reddito, dall'altro quello di disincentivare le uscite anticipate di massa, limitando il beneficio del cumulo reddito-pensione.
Le proposte che ci sembrano coerenti non vedranno però alcun seguito, il viceministro Morando, ha detto che non verranno applicati in Legge di Stabilità nuovi interventi sulle pensioni.
Pensione senza penalizzazioni per tutti: anche per i futuri pensionati facoltosi?
Peccato perché la proposta prevedeva inoltre la possibilità di cumulo per chi, prima di incassare un reddito ( lavoro autonomo, dipendente, o libero professionale) avesse deciso di versare un contributo di solidarietà, per ciascun anno nel quale si verificava il cumulo, pari a circa il 20% della pensione. Questo sistema avrebbe generato, si stima, un gettito annuo di circa 300 mln che sarebbero serviti inoltre ad incrementare i fondi per gli ammortizzatori sociali. Dal 2015, senza apportare queste modifiche, la pensione anticipata senza penalizzazioni, invece, sarà concessa a tutti i precoci, indipendentemente dal loro reddito pensionistico, cosa ne pensate?