Più flessibilità in uscita e pensione anticipata nel quadro della riforma pensioni 2015 a cui sta lavorando il Governo Renzi. A tornare alla carica, mentre l'esecutivo e il parlamento stanno già cominciando a modificare la riforma Fornero con le misure previste nella Legge di Stabilità, è il presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati Cesare Damiano, componente della minoranza del Pd di Matteo Renzi in rotta di collisione con la maggioranza dei renziani del partito sulla riforma del lavoro (Jobs act) e sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, così come su riforma delle Pensioni e le proposte per la pensione anticipata sul modello del prepensionamento statali previsto nella riforma Pa e pensioni 2014-2015 del ministro della Pubblica amministrazione e Semplificazione Marianna Madia.

E a sollecitare una pensione anticipata "vera" e non soluzioni tampone come mini anticipi sulla pensione da restituire gradualmente (prestito pensionistico) - in vista dello sciopero generale di venerdì 12 dicembre - anche il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo. Intanto la Legge di Stabilità ora al vaglio del Senato modifica la riforma Fornero eliminando le penalizzazioni sulla pensione anticipata dei lavoratori precoci e introducendo un tetto alle pensioni d'oro dei dirigenti pubblici.

Pensione anticipata 2015, Damiano: per riforma governo usi proposte di riforma pensioni del Pd

"Se il Governo Renzi vuole finalmente mettere mano nel 2015 alle pensioni per correggere la riforma Fornero, è sufficiente - ha ribadito ieri in una nota stampa il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio - che adotti le proposte di legge già presentate dal Partito democratico nella scorsa ed in questa legislatura".

"La principale" delle proposte di legge del Pd per la riforma pensioni, ha spiegato l'ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del Governo Prodi, è quella sulla pensione anticipata per tutti i lavoratori. In particolare il ddl presentato dal Pd alla Camera prevede "di introdurre - ha spiegato Cesare Damiano - un criterio di flessibilità consentendo, a partire dai 62 anni e con 35 di contributi o con 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica, di andare in pensione. Risolveremmo in questo modo - ha proseguito il parlamentare della minoranza Pd- il problema degli esodati che è ancora rilevante. Daremmo così una mano anche all'occupazione dei giovani - ha sottolineato il presidente della commissione Lavoro impegnato sulle modifiche al Jobs act Renzi-Poletti e alla riforma pensioni Monti-Fornero - che è compromessa anche dall'obbligo di permanenza al lavoro fino a 67 anni dei propri genitori".

Riforma pensioni 2015, Barbagallo (Uil) a Renzi: no a becere manovre per fare cassa

Anche i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl incalzano il Governo Renzi sulla riforma pensioni 2015 chiedendo una pensione anticipata "vera" e non nuove soluzioni tampone. L'ipotesi di un sorta di mini anticipo sulla pensione (di prestito pensionistico) da restituire poi gradualmente, di cui ha parlato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti affermando che la pensione anticipata è nell'agenda del Governo Renzi, è un "idea stramba - ha affermato il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo in un'intervista all'agenzia di stampa Ansa - che penalizza ancora una volta i lavoratori".

Secondo il leader della Uil, che per venerdì 12 dicembre a proclamato lo sciopero generale insieme alla Cgil di Susanna Camusso, l'idea di un mini anticipo sulla pensione è un "nuovo modo becero per fare cassa".