Riforma Pensioni,è il referendum abrogativo della RiformaFornero a tenere banco in questi giorni: entro il 20 di questo mese sapremose si farà, dopo il rinvio della decisione da parte della Consulta. Le ultime novità di oggi, 16 gennaio 2015, ruotano essenzialmente intornoalla possibilità che la consultazione si possa tenere oppure no. Il governo Renzi studia le mosse ma,soprattutto, aspetta: un eventuale voto, infatti, rischia di cancellarecompletamente la manovra messa in atto con la Legge Fornero. Un salto nel buio che sarebbe un grattacapo di nonpoco conto per Palazzo Chigi.

Per dirne una, tornerebbe la pensione di anzianità in luogo di quella anticipata istituita con la riforma voluta dal governo tecnico. Ciòdeterminerebbe la possibilità di lasciare il lavoro con le vecchie regole, apartire da 61 anni e 3 mesi pertutto il 2015.

Novità riformapensioni: news Referendum Legge Fornero, ultime notizie oggi 16 gennaio 2015

Lo scenario, che abbiamo già raccontato nei giorni scorsi,sarebbe davvero molto appetibile in caso di successo elettorale dellaconsultazione chiesta dalla Lega Nord.Tornerebbero le “vecchie” quote per lasciare il lavoro: la pensione di anzianità si potrebbe chiedere con il raggiungimentodella Quota 97 per i dipendenti. Gliautonomi, invece, avrebbero bisogno di un anno in più (Quota 98).

E’ per questa ragione che il governo Renzi in ogni caso interverrà: la Legge Fornero, come è noto, è stata causa di ampie polemiche e l’esecutivopunta a correggere le iniquità più grandi. Il punto è capire in che modo: leindiscrezioni vorrebbero una preponderanza della proposta del prestito pensionistico, lanciata sullastampa attraverso un’intervista al consigliere economico Yoram Gutgeld.

Piùdefilate appaiono le strade della pensioneflessibile e della quota 100ideate da Cesare Damiano.

Novità riformapensioni, news referendum legge Fornero. Cisl: ‘E’ un errore’

Come è noto, i sindacati sostengono l’iniziativa della LegaNord eccezion fatta per la CISL. Illeader Furlan ha espresso più voltela contrarietà del sindacato, sebbene non abbia mancato di esortare Renzi a rivedere la manovra nei punticritici.

Il ragionamento della Furlan è di carattere pratico: una vittoria del “si”azzererebbe tutta la riforma che, di conseguenza, andrebbe fatta da capo. Pochemodifiche, invece, rappresentano uno sforzo minore per correggere soltanto leingiustizie.

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