L'impostazione del pacchetto della Buona Scuola è predisposto: la riforma della Scuola sarà contenuta in un decreto legge consistente, composto da quarantaquattro articoli e da un disegno di legge delega meno robusto. Ma nel dettaglio delle misure qualcosa potrebbe cambiare nei prossimi giorni, prima della discussione nel Consiglio dei ministri confermato per il prossimo 27 febbraio.

Il neo-Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dovrà mettere la firma sul decreto legge valutando i requisiti dell'urgenza e della necessità ma, da ex ministro dell'istruzione, il Capo dello Stato darà una lettura preventiva dell'intera riforma della Scuola. E l'assunzione dei circa 148 mila docenti precari è il punto centrale di tutta la Buona Scuola governativa.

Innanzitutto, pare ridursi la quota dei docenti che verranno assunti: non più 148 mila e 100 precari, ma 135 mila. E' questa la prima novità alla vigilia della riforma dopo il monitoraggio che è stato fatto dal Ministero dell'Istruzione rileggendo la densità delle graduatoria ad esaurimento.

Riforma scuola: assunzione dei docenti precari, non verranno assunti tutti gli appartenenti alle Graduatorie ad esaurimento

Ma la novità dell'ultima ora riguarda il fatto che non basterà essere compresi nelle Graduatorie ad esaurimento (Gae) per avere l'assunzione assicurata. Finora si era parlato di svuotare questi elenchi ad esaurimento andando a costruire quello che era stato definito l'"organico funzionale" della scuola. In realtà, passeranno ad essere docenti di ruolo solo quei precari di cui necessita effettivamente la scuola italiana e l'organico costituito verrà chiamato "potenziato". Per fare un esempio, l'insegnante di stenodattilografia, più volte preso di mira durante il Governo Renzi, anche se fa parte delle Graduatorie ad esaurimento, verrà escluso dalla stabilizzazione.

E, come il docente di stenodattilografia, altri docenti di materie e classi di concorso non più attive verranno lasciati a casa: si stima una cifra che non sarà al di sotto dei 10 mila docenti, ma che potrebbe arrivare a toccare anche i 30 mila. Con il risultato di impiegare i supplenti nelle materie effettivamente necessarie a favore soprattutto dei precari provenienti dalle Graduatorie d'istituto che, sulle classi di concorso più urgenti (ed in attesa del concorso che si completerà nel giro di un anno) hanno già i contratti di supplenza annuale. Sarà stata la sentenza della Corte di giustizia europea a modificare il piano annunciato nei numeri e nella sostanza già alla fine dello scorso agosto?