C'è irritazione all'interno della categoria dei docenti precari delle graduatorie di istituto per l'assenza di presa di posizioni dei sindacati a margine del Ddl sulla scuola licenziato dal Cdm di ieri. Temono infatti che ci sarà un grande licenziamento di massa per il quale migliaia di persone abilitate resteranno senza lavoro da settembre, eppure i grandi sindacati sembrano ignorare completamente la loro condizione.
La rassegna stampa dei quotidiani di questa mattina apre con le novità sul disegno di legge di riforma della Scuola dove oltre all'immissione in ruolo dei precari dalle Gae scrive di concorsi per quelli che sono fuori.
I numeri delle assunzioniSu Il Sole 24 Ore troviamo quanto detto da Renzi ad alcuni giornalisti in merito al numero dei docenti precari che verranno assunti dalle Gae il prossimo 1 settembre 2015. Non ci sono quelli provenienti dalle Graduatorie di Istituto, per i quali lo stesso premier, come riferito anche da L'Espresso, prevede un concorso serio che non verrà fatto dai circa 23.000 maestri delle elementari.
Prendere o lasciare dice il premier che precisa come l'organico sarà scelto e deciso dai presidi ai quali verrà affidato l'incarico di chiamare all'interno di un albo che ogni scuola avrà.
Supplenze e autonomia scolasticaPer l'anno prossimo verranno eliminate le supplenze ad eccezione di quelle per le quali le Gae non coprono le esigenze come ad esempio matematica e italiano. A confermare questa circostanza è il ministro Stefania Giannini che afferma come il numero dei docenti precari che verranno immessi in ruolo sia quello che serve alla scuola. Il Sole 24 Ore prosegue nel pezzo specificando come le scuole saranno dotate di una loro personalità giuridica. Nel progetto di riforma della scuola non ci saranno però modifiche agli scatti stipendiali che resteranno legati all'anzianità di servizio.
Dubbi circa le coperture necessarie per approvare la riforma così come annunciato dall'esecutivo giungono da Tecnicadellascuola.it. In una stima delle risorse necessarie si parla di 500 milioni che al momento non appaiono a bilancio, ragion per cui il testo potrebbe essere respinto dalla Corte dei Conti e tutto tornerebbe in discussione.