Il governo Renzipotrebbe pensare al prestitopensionistico per risolvere il rebus della riforma pensioni 2015, apportando così i correttivi auspicati alla pensione anticipata, l’istituto che conla riforma Fornero ha sostituito l’anzianitàinasprendo i requisiti per andare inpensione. Con le news di oggi, 13 marzo, proviamo a ricostruire le ragioniper cui da Palazzo Chigi si potrebbe convergere sulla strada che fu indicatadall’ex ministro Giovannini. Si tratta della proposta meno amata daipensionandi ma meno “costosa” per lecasse dell’Inps rispetto, per esempio, alla quota 100 proposta da Cesare Damiano.Per il prestito INPS si stima unaspesa di circa 1 miliardo, la quota 100 potrebbe arrivare a 10 miliardi; non vameglio alla pensione flessibile, Ddl in corso di discussione alla Camera: civogliono circa 8 miliardi per attuarla.

Pensione anticipata2015, perché Renzi potrebbe scegliere il prestito pensionistico? Ultime notizieoggi 13 marzo

E’ un filo sottile quello che unisce le dichiarazioni delministro del Lavoro Giuliano Poletti,di Elsa Fornero e della parte del Pdrimasta montiana guidata da PietroIchino. In tre recenti interventi, infatti, hanno tutti sostanzialmenteespresso un concetto sugli esodati:sono ‘troppi’, almeno quelli stimati dai Comitati. Essi, infatti, tendono ainserire nel calderone, secondo quanto afferma la politica, anche coloro iquali al momento della riforma Pensioni sono rimasti disoccupati e non avevanoun precedente accordo di mobilità: è questo, sostanzialmente, a determinare lostatus di “esodato in senso tecnico”.

«Abbiamo più soldi che esodati» ha dettoPoletti a La 7 intervenendo ancora una volta sul tema. Dalle loro parole non solo emerge un pensiero ben preciso sugli esodati ma si intravede un'idea per intervenire sulla situazione di chi è vicino alla pensione e magari è rimasto in standby perchè disoccupato o perchè si è visto aumentare l'età pensionabile di colpo.

Pensione anticipata2015, la ‘commistione tra previdenza e assistenza’

Il concetto è stato espresso dalla Fornero nel suo articoloche abbiamo riportato. Anche Ichino e Poletti, fondamentalmente, la pensanoallo stesso modo: molti di quelli che si definiscono “esodati” andrebberoinvece aiutati con il Welfare. La Fornero ha parlato di reddito di cittadinanza, Poletti ha annunciato entro l’estate un decreto per la povertà.

Considerandoche non si vede all’orizzonte una volontà politica di mettere sul piatto tantisoldi – l’esperienza sulla comunicazione “aggressiva” renziana ci insegna che,se volessero davvero tirar fuori 10 miliardi, lo direbbero a reti unificate persettimane, sulla falsariga degli 80 euro ed in vista delle elezioni di maggio –ci pare plausibile la soluzione del prestitopensionistico. Una strada “politicamente corretta”, poco “costosa” madifficile da spiegare ad un lavoratore che, dopo tanti anni di lavoro, dovràvedersi “prestati” soldi “suoi” che, in futuro, dovrà pure restituire.