Quali sono le ultime novità per quanto concerne le Pensioni flessibili? Il ritorno al sistema delle quote (100,97) e la possibilità di poter anticipare l'uscita dal mercato del lavoro, sono i punti su cui si è recentemente tenuta la discussione presso la Commissione Lavoro della Camera in attesa della calendarizzazione del ddl sulle c.d pensioni flessibili. Nella prima parte della seduta sulla pensione anticipata e prepensionamento che riprenderà il 17 marzo prossimo a partire dalle ore 14, si è discusso della possibilità di concedere la pensione a Quota 97, una proposta abbastanza amata dai lavoratori, che vede in Cesare Damiano il suo ideatore.
Ricordiamo, infatti, che già nel 2013 il presidente della Commissione Lavoro della Camera avanzò la proposta di concedere la pensione ai futuri pensionandi a partire da 62 anni d'età e 35 anni di contributi.
Pensioni flessibili: tra Quota 100 e quota 97 riapre il dibattito alla Camera, come finirà?
L'idea di Damiano si basa su un sistema di incentivi e penalizzazioni a seconda che il lavoratore lasci prima o dopo dei 66 anni il mercato del lavoro, le decurtazioni massime previste sull'assegno pensionistico sono dell'ordine dell'8%. La penalità tende a decrescere del 2% l'anno fino a divenire nulla al raggiungimento dei 66 anni attualmente richiesti dalla Legge Fornero, gli incentivi sempre nell'ordine del 2% l'anno si maturano, invece, dai 67 ai 70 anni.
Nella stessa seduta si è altresì discusso delle pensioni con Quota 100, proposta tanto cara ai lavoratori, che consentirebbe a coloro abbiano raggiunto tra età anagrafica e contributiva la soglia 100 di poter uscire dal mercato del lavoro, senza per questo incorrere in penalizzazioni sull'assegno pensionistico finale. La proposta, anche questa di Damiano, consentirebbe a diversi lavoratori con storie di vita completamente differenti di poter lasciare anzitempo il posto di lavoro, potrebbero infatti accedervi coloro che hanno 60 anni d'età e 40 di contributi, oppure 37 di contributi e 63 d'età. E così via.
Pensioni flessibili: più attenzione per lavoratori precoci e lavori usuranti, Quota 41 valida soluzione?
La proposta Quota 100 e il sistema delle quote in generale piace ai sindacati perché in definitiva reintroduce la vecchia pensione di anzianità eliminata dal 2012, inoltre Cgil, Cisl e Uil pronti a riformare con la loro 'piattaforma' comune la Riforma Fornero, richiedono maggiore attenzione alle diverse tipologie di lavoro, ponendo il focus soprattutto sui lavori più usuranti. I sindacati chiedono infatti di stabilire delle uscite flessibili che tengano conto anche della tipo di mansione svolta nel corso della vita, la discussione si fa analoga per i lavoratori precoci, per i quali i sindacati chiedono l'approvazione della Quota 41 ossia la possibilità di accedere alla pensione anticipata, indipendentemente dall'età, per tutti coloro che hanno già raggiunto i 41 anni di contributi.
Archiviato il Jobs Act l'esecutivo Renzi riuscirà a prendere in considerazione queste proposte di Quota 100, quota 97 e Quota 41 per risolvere il rebus previdenziale al fine di arrivare ad una soluzione già con la prossima legge di stabilità? Vi terremo informati sulle prossime novità.