Riprenderà domani, martedì 17 marzo 2015, in commissione Lavoro pubblico e privato alla Camera dei Deputati riunita in sede referente, l'esame del disegno di legge che punta a introdurre nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro dopo i danni provocati dalla riforma pensioni Fornero che innalzò l'età pensionabile e introdusse pesanti penalizzazioni sulla pensione anticipata.

Il ddl per la pensione anticipata porta la firma dell'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, deputato dell'Area Riformista del Pd, ed è stato sottoscritto da una cinquantina di parlamentari.

La proposta di legge C. 857 fu presentata il 30 aprile 2013, l'esame in commissione iniziò il 20 giugno 2013, ma il testo fu poi "accantonato" il 6 novembre 2013. Adesso riprende la discussione parlamentare nel bel mezzo del dibattito sempre più rovente sulla riforma Pensioni 2015. Mentre ancora si attende la convocazione dei sindacati da parte del ministro del Lavoro Giuliano Poletti per dare il via al tavolo di confronto tra esecutivo e parti sociali sulla riforma pensioni, il presidente della commissione Lavoro, sempre più in sintonia con le organizzazioni sindacali, accelera sul confronto parlamentare per la riforma previdenziale, ripartendo dalla proposta di legge più attesa ma forse anche più impegnativa: quella che prevede la pensione anticipata a partire da 62 anni per tutti i lavoratori, sia pubblici che privati e autonomi.

Sul punto tra la minoranza del Pd sembra esserci sintonia con la Nuova Coalizione sociale di Maurizio Landini, che però non è un partito e non ha rappresentanza parlamentare. "Occorre abbassare drasticamente l'età pensionabile, così - ha detto il leader della Fiom Cgil - si creano nuovi posti di lavoro per i giovani, non mi pare che Renzi lo stia facendo".

Il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha fatto sapere che sarebbe disposto a "votare anche le proposte del Partito democratico" pur di ridurre i danni che sta continuando a provocare la legge Fornero. Sul ddl Damiano dovrebbe esserci anche il benestare del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano che ha più volte sottolineato l'impegno del presidente della commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato, Maurizio Sacconi, sulle proposte di legge che puntano a modificare "pressoché completamente la riforma Fornero".

Ma i problemi sulla riforma pensioni sono nel Pd, con il continuo scontro tra minoranza e renziani. "Si può anche immaginare la possibilità di un ritiro anticipato - ha detto Giampiero Galli, del Pd, frenando sulle modifiche alla legge Fornero - purché la pensione sia calcolata con precisione matematica in modo da rendere la cosa finanziariamente indifferente. Ma ci sono - ha evidenziato facendo riferimento alla finanza pubblica - molti problemi da valutare". "Landini forse ha dimenticato - ha tweettato ieri il senatore del Pd Andrea Marcucci replicando al leader della Coalizione Sociale che chiede la pensione anticipata - i danni provocati al sistema quando si poteva andare in pensione anche a 40 anni".

Renzi, nonostante le sollecitazioni della minoranza del Pd, continua a stare "muto" sulla riforma pensioni. Le ultime promesse di Poletti "bollinate" da Palazzo Chigi sono quelle di un possibile intervento con la prossima legge di Stabilità. Ma Damiano tira dritto e porta domani in commissione il ddl per la pensione anticipata, un ddl che potrebbe riservare amare sorprese al Governo Renzi e novità certamente positive per i tanti lavoratori "bastonati" dalla legge Fornero.