Ecco gli ultimi aggiornamenti relativi alla delicata questione della riforma del sistema previdenziale italiano. Molto discusse oggi le parole del neo presidente dell'Inps Tito Boeri. L'economista bocconiano ieri ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni al "Corriere della Sera". Nel corso dell'intervista infatti Boeri ha affermato che è necessario introdurre nuovi strumenti per l'uscita anticipata dal mondo del lavoro. Secondo il presidente dell'Inps questo risultato potrebbe essere raggiunto mediante una decurtazione dell'assegno pensionistico di chi decide di andare in pensione in anticipo sui tempi previsti.

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha commentato le parole di Boeri, affermando che quella prospettata dal presidente dell'Inps è una delle possibilità che verranno prese in considerazione dal governo per la riforma delle Pensioni.

Riforma che comunque non arriverà prima della prossima legge di stabilità. Quindi insomma ci sarà ancora da aspettare. Queste dichiarazioni hanno ovviamente sollevate molte polemiche, in particolare da parte di alcuni rappresentanti dei sindacati. Il segretario confederale della Cgil Vera Lamonica è stata molto dura, affermando che le dichiarazioni del ministro Poletti sono molto preoccupanti. Per quanto riguarda la proposta di Boeri relativa alla pensione anticipata con decurtazione dell'assegno, la rappresentante della Cgil non crede che il governo riuscirà a realizzare in concreto la proposta per mancanza di fondi.

Questo visto e considerato che il governo non è riuscito nemmeno a confermare l'opzione donna per tutto il 2015.

Inoltre per Lamonica la proposta in questione è inaccettabile, in quanto una decurtazione sugli assegni pensionistici non viene vista come la soluzione migliore. I sindacati appaiono tutti uniti nella richiesta di fare presto e di introdurre le necessarie correzioni alla legge Fornero.

Questo allo scopo di renderla più flessibile in uscita. Per fare ciò i sindacati e in particolare la Cgil vedono di buon occhio la proposta di Boeri di tassare maggiormente le pensioni d'oro. Questo al fine di garantire i fondi necessari per una riforma che sia davvero significativa. Una proposta che piace ai sindacati è sicuramente la cosiddetta "quota 100" proposta in particolare da Cesare Damiano.