Il dibattito sulle pensioni INPS, che da pochi giorni hanno subito il naturale rialzo per via dell'adattamento alle condizioni di vita della popolazione incrementando il temine per andare in pensione di 4 mesi, continua ad alimentarsi. Ultima notizia è un disegno di legge depositato dai deputati Sel Melilla e Nicchi nella giornata di ieri, secondo quanto riportato dal portale Pensionioggi.it, presso la Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, il testo integrale è consultabile sul sito ufficiale della Camera.

Il punto principale del disegno di legge a firma dei due deputati di Sel riprende un tema che è stato trattato anche qualche giorno fa all'interno della riforma della Pubblica Amministrazione, quello dei disabili.

In particolare si dedica molta attenzione a tutti coloro che hanno dedicato parte della propria vita ad assistere un familiare disabile 24 ore su 24 ritrovandosi quindi impossibilitati a svolgere altre attività lavorative. All'interno del testo si fa riferimento alla figura del caregiver che molto spesso viene tenuta poco in considerazione evidenziando oltre alle difficoltà e all'impegno psicologico anche quello economico di persone che spesso si trovano a dover colmare di tasca propria le lacune del sistema sanitario che non riesce a gestire al meglio i servizi che dovrebbe offrire al cittadino.

La proposta è quella di introdurre, in un primo periodo di prova nel triennio corrente 2015-2017, la possibilità per chi ha assistito un familiare con disabilità non inferiore al 100 per cento per almeno 10 anni del pensionamento anticipato.

Nel disegno di legge numero 2918 si propone la possibilità di andare in pensione al compimento dei 60 anni di età e al raggiungimento di 20 anni di contributi. Tra le clausole per la possibilità di richiesta dell'agevolazione rientra il ricovero dell'ammalato presso una struttura dedicata a tempo pieno sottolineando quindi la necessità che la persona si sia presa cura di quest'ultimo per tutto l'arco temporale di durata della malattia. L'agevolazione può essere richiesta da una sola persona tra coloro che risultino essere conviventi con il soggetto affetto da una disabilità non inferiore al 100 per cento.