La Corte Costituzionale ha bocciato la norma con cui , nel decreto cosiddetto 'Salva Italia' varato dal governo Monti nel 2011 si bloccava la rivalutazione delle Pensioni superiori 1.214 euro netti (tre volte il minimo Inps) per gli anni 2012 e 2013. Si tratta della cosiddetta 'norma Fornero', la cui abrogazione per incostituzionalità aprirà un 'buco' di 5 miliardi di euro nelle casse dell'Inps.
Blocco rivalutazione incostituzionale: cosa cambia.
Il blocco della rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps per gli anni 2012 e 2013, era già stato contestato subito dopo il suo varo, fino alla sollevazione della questione di legittimità costituzionale da parte della sezione lavoro del tribunale di Palermo, delle sezioni giurisdizionali per la Regione Emilia-Romagna e della Corte dei Conti per quanto riguarda la Regione Liguria, con varie ordinanze emesse tra il 2012 e il 2013.
Secondo la sentenza depositata dalla Consulta, il decreto è incostituzionale in quanto, nonostante il fatto che sia stato emesso in conseguenza di una 'contingente situazione finanziaria', sacrifica il diritto dei pensionati, soprattutto quelli con assegni modesti, al diritto ad una prestazione previdenziale adeguata.
Le conseguenze della sentenza della Corte Costituzionale si prospettano particolarmente pesanti per le casse dell'Inps, che ha calcolato in circa 5 miliardi la cifra da restituire ai pensionati che si erano visti bloccare la rivalutazione degli assegni previdenziali in seguito al blocco stabilito dalla 'norma Fornero'.
Norma incostituzionale: la difesa della Fornero.
Subito dopo l'emissione della sentenza sono arrivate le prime dichiarazioni di Elsa Fornero, riportate on line dalle maggiori testate, con le quali l'ex ministro del Lavoro del governo Monti che ha firmato la discussa riforma delle pensioni che porta il suo nome, rinnega la paternità della norma: 'Non fu una scelta mia', ha tenuto a precisare la Fornero, 'ma una decisione condivisa da tutto il governo', ricordando inoltre che, proprio la comunicazione in conferenza stampa del blocco delle rivalutazioni, le costò un pianto in diretta televisiva.
Ma a piangere, ora, saranno le casse dell'Inps, che sono passate da un presunto tesoretto di 1,6 miliardi al problema di dover tappare un buco da 5. Tempi duri per le idee 'rivoluzionarie' del presidente Tito Boeri.