Cesare Damiano, uno dei principali esponenti del Partito Democratico e Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, così come riportato sul sito internet pensionioggi.it, dichiara che è in programma un incontro con il Ministro del Lavoro e dei vertici dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) per discutere sulle reali intenzioni del governo Renzi relativamente alla riforma previdenziale. L'incontro, presumibilmente, si terrà dopo l'esame dei decreti del Jobs Act.

Damiano: 'Non siamo contro l'Asdi ma non è la strada migliore da percorrere'

Secondo Damiano: "Il governo e l'INPS hanno intenzione di estendere l'assegno di disoccupazione a quelle persone over 55 che sono rimaste senza lavoro e in condizioni di disagio economico. Non siamo contro questa misura però crediamo che questa non sia la strada migliore da percorrere". L'Asdi è certamente un sostegno di tipo assistenziale e non tiene in considerazione i contributi versati; sicuramente un modo per affrontare quelle situazioni complesse ma che non vanno verso quell'esigenza di rendere flessibile il sistema previdenziale'.

Damiano: 'Accelerare sui pensionamenti flessibili'

Cesare Damiano continua con le sue dichiarazioni mettendo in evidenza che: "L'assegno di disoccupazione andrebbe a coprire tutte le situazioni. Diventerebbe un indennizzo per tutti, sia per i lavoratori disoccupati che hanno versato regolarmente contributi ma non hanno raggiunto i requisiti, sia per quelle persone che non hanno mai lavorato oppure hanno svolto lavoro in nero". Infine, l'Asdi verrebbe concesso solamente a famiglie al di sotto di un certo reddito tenendo fuori molte persone che hanno perso il lavoro. "Tutto questo-prosegue Damiano-è una forte ingiustizia. Quello che bisogna fare è accelerare sui pensionamenti flessibili a partire dal compimento del 62esimo anno di età". Il Presidente della Commissione Lavoro conclude ricordando, come riportato sul sito pensionioggi.it, quali sono le due proposte fatte dal Partito Democratico: uscita a quota 100 e pensionamento a 62 anni e 35 anni di versamenti con una penalizzazione dell'8 percento.