Le ultime news e novità sulla Riforma Pensioni 2015 oggi riguardano il tema dei quota 96 della scuola, e una proposta che torna a parlare di ricambio generazionale nella pubblica amministrazione grazie ai lavoratori prossimi alla pensione. Vediamo allora nel dettaglio cosa può succedere con il DDL dell'ON. Gnecchi e con questa nuova proposta del senatore Hans Berger.

Riforma Pensioni 2015: ddl quota 96 della scuola e ferrovieri: c'è speranza?

Nel disegno di legge sulla settima salvaguardia (ddl 2958 dei DEM) non si parla solo di esodati, ma si pone l'attenzione anche su altre due categorie penalizzate dalla riforma Fornero del 2011 e ancora senza una soluzione approvata: i quota 96 della scuola e i lavoratori ferrovieri.

Il DDl prova nuovamente a chiedere al Governo Renzi di risolvere queste questioni, e nel dettaglio propone una deroga per gli insegnanti che avevano maturato i vecchi requisiti pensionistici pre-Fornero nell'anno 2011/2012. In pratica si chiede di mandare in pensione chi allora avesse raggiunto la quota 96 (60 di età + 36 di contributi o 61+35). Per quanto riguarda invece i lavoratori addetti alla condotta dei treni, la novità consiste nella richiesta al governo di un regolamento di armonizzazione dei requisiti per la Pensione. Si chiede insomma che vista la mansione svolta, queste persone possano uscire dal mondo del lavoro prima dei 66 anni e 3 mesi necessari dopo l'introduzione della legge Fornero, perchè l' età risulta incompatibile oltre che rischiosa per lo svolgimento dell'attività".

Ultime news e novità Pensioni 2015: staffetta nella pubblica amministrazione?

Tra le ultime novità sul tema delle pensioni, troviamo anche la proposta del Senatore Berger che ha ripreso il vecchio emendamento sulla staffetta nella PA, riformulandolo dopo le scorse considerazioni della ragioneria di stato che aveva bocciato la proposta.

Questa nuova proposta non comporta coperture da parte del Governo o dell'INPS e per questo potrebbe esser accolta dalla Rgs. Si tratta in pratica di consentire ai lavoratori pubblici dipendenti che sono prossimi alla pensione di scegliere un part-time con riduzione di ore e retribuzione e "sostenere il costo del versamento dei contributi previdenziali sino all'età di pensionamento effettivo.

In cambio le amministrazioni pubbliche potranno assumere nuovo personale". Questo sostiene nella nota Berger. Ovviamente questa soluzione potrebbe non piacere ai lavoratori pubblici che dovrebbero "sacrificarsi" pagando di tasca loro la differenza di contributi tra il part-time e il tempo pieno. Voi cosa ne pensate? Commentate e per esser aggiornati sulla Riforma Pensioni 2015 cliccate segui in alto!