La riforma delle Pensioni è alle porte. Il Governo ora sta mettendo in atto un piano operativo per avviare la riforma dei contributi pensionistici, una questione molto delicata che ha infiammato giornali e tg. L'intento del governo sembra molto lucido: puntare su una riforma che introduca l'uscita anticipata dei pensionati. Questo è la "flessibilità" tanto auspicata per rimuovere l'ostacolo delle assunzioni di nuove forze fresche, i giovani, che non riescono ad inserirsi a causa dell'età lavorativa prolungata.
Questo lo scenario: lavoratori che vanno in pensione troppo tardi e giovani che non riescono a trovare nuovi posti di lavoro a causa di lavoratori troppo "vegliardi".
Riforma delle pensioni negli scorsi anni
Lo scorso anno secondo la riforma i lavoratori maschi potevano andare in pensione a 66 anni, le donne a 63, se lavoravano nell'ambito del privato. Nel pubblico invece la situazione è diversa: 66 anni d'età per uomini e donne. I contributi? 42 anni per gli uomini, 41 per le donne.
Pensioni novità, le ipotesi sul banco di governo
Le ipotesi di riforma del sistema delle pensioni sono varie.
Uno di questi è l'estensione a tutti i lavoratori italiani di un sistema di calcolo basato sul metodo contributivo, oppure la modalità del prestito pensionistico che consentirebbe ai lavoratori over 55 che hanno perduto il lavoro di entrare nella pensione restituendo il prestito con delle rate.
La ragione delle riforme, secondo il ministro Poletti, è doppia. Esiste una categoria molto delicata, quella dei lavoratori che in età avanzata purtroppo perdono il lavoro. E un'altra che, vuoi per eccessiva stanchezza psico-fisica o altre motivazioni strettamente personali, vorrebbero andare in pensione prima dei tempi fissati dalla legge. Da qui l'obiettivo che il governo si prefigge: trovare una soluzione che favorisca la flessibilità delle pensioni senza pesare sulle casse pubbliche.
C'è anche un'altra soluzione in programma: i cosiddetti quota 100 con 60 anni d'età e 40 anni di contributi versati all'istituto nazionale di previdenza sociale (Inps).
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