La riforma Scuola prevede un'abilitazione dopo il superamento del concorso a cattedra. L'abilitazione durerà tre anni e prevederà uno stipendio ridotto non solo rispetto al docente di ruolo, ma anche rispetto ai supplenti. La cifra, anche se non è stata ancora confermata, sarebbe intorno ai 400 euro. L'aspetto ancora più negativo è che dopo tre anni di approfondimenti e di lezioni in classe è possibile che il docente non venga assunto.

Questo significa, che dopo tre anni di grandi fatiche, il docente potrebbe essere licenziato dal Comitato per la valutazione.

Altro problema sempre relativo alla riforma scuola e che riguarda più strettamente gli abilitati TFA, è che il piano di assunzioni previsto dal governo Renzi partirà a settembre e prevederà l'immissione di coloro che sono iscritti alle GaE e gli abilitati della SSIS. Degli abilitati TFA, invece, non si fa menzione. Inoltre stando alle recenti dichiarazioni rilasciate dal premier, agli abilitati TFA gli verrà riconosciuto solo qualche punto in più nel momento in cui si accingeranno ad affrontare un concorso.

Questo perché si ritiene che il TFA non sia un passe-partout per il contratto a tempo indeterminato, ma che lo stesso bisogna conseguirlo tramite concorso.

Riforma scuola 2015: ecco cosa chiedono i tieffini

Gli abilitati del TFA chiedono di essere inseriti nel piano di assunzioni previsto dalla riforma scuola. I tieffini dovrebbero essere circa 31 mila (undicimila del 2012 e ventimila di questa estate). Coloro che hanno conseguito l'abilitazione in questo modo si sentono presi in giro, perché il tirocinio formativo attivo era stato presentato come unico requisito per poter insegnare.

Il loro difficile percorso ora sembra volgere ad un processo di devalorizzazione, e per di più il Consiglio di Stato ha decretato che ai concorsi a cattedra potranno partecipare anche chi non ha conseguito l'abilitazione.

Inoltre gli abilitati del TFA ritengono che le prove selettive che hanno dovuto affrontare e l'intero percorso possa essere paragonato alle prove di un concorso, e non capiscono il motivo per il quale non vengano considerati alla pari degli altri abilitati.

È giusto o non è giusto?

Se da un lato gli abilitati TFA hanno tutte le loro giuste ragioni per richiedere quanto affermano, ovvero di essere considerati nel piano di assunzione straordinario, vi è la controparte da considerare. Purtroppo per coloro che hanno conseguito la magistrale negli a.a. del 2013/14 e 2014/15 non hanno avuto la possibilità nemmeno di affrontare il TFA, e ora si ritrovano ad attendere un intervento da parte del governo, che probabilmente li condurrà ad una vita di precariato.

La situazione non è delle migliori, e purtroppo nella disperazione sui vari social gli abilitati TFA e i neo laureati si scontrano fra loro per rivendicare i propri diritti: è una lotta tra precari.

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