"Il sistema pensionistico può essere sostenibile ed equo soltanto se si appoggia su buone politiche del lavoro". Lo ha confermato l'ex commissario dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tiziano Treu dimostrandosi del tutto contrario all'ipotesi di introdurre la Quota 100 nata dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano.

No alla Quota 100, troppi oneri per lo Stato

Il meccanismo di Quota 100, infatti, consentirebbe a centinaia di migliaia di lavoratori rimasti fortemente penalizzati dalla vecchie norme Fornero, di lasciare il lavoro nel momento ritenuto più opportuno dopo il raggiungimento di un minimo di 60 anni di età anagrafica e 40 anni di contributi oppure 61 anni di età e 39 anni di versamenti contributivi o ancora, dopo aver maturato 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contribuzione.

Ma nello stesso tempo, come lasciato intendere da Tiziano Treu comporterebbe alle casse statali ingenti oneri che potrebbero raggiungere una cifra compresa tra gli 8 e i 9 miliardi di euro. Stando a quanto riportato sul quotidiano "Urban Post", un lavoratore che lascia in anticipo il lavoro percepirebbe per più anni la pensione. E' questo il motivo che spinge Treu ad ipotizzare l'uscita più flessibile ma con un taglio sull'assegno previdenziale.

Treu favorevole a estensione dell'opzione donna e prestito pensionistico

Tuttavia, l'ipotesi più attendibile potrebbe riguardare il cosiddetto prestito pensionistico che consentirebbe ai lavoratori vicini alla pensione di anticipare l'uscita usufruendo dell'assegno che dovrà essere restituito con delle piccole decurtazioni nel momento viene percepito l'assegno pieno.

Un meccanismo molto utile per i lavoratori ai quali mancano solo pochi anni al pensionamento. Sempre come riportato su " Urban Post", l'ex commissario dell'Inps Tiziano Treu preme anche sull' estensione dell'opzione donna, ovvero quel meccanismo che darebbe la possibilità alle lavoratrici donne di lasciare in anticipo il lavoro dopo il raggiungimento dei 57 anni di età e almeno 35 anni di contributi a condizione che l'assegno venga calcolato interamente con il metodo contributivo.

È sempre Treu infatti, a chiedere l'estensione dell'opzione donna anche per le altre categoria di lavoratori: "adesso bisogna discutere della possibilità di estendere questo anche agli uomini", ha concluso.