Di quanto è il rimborso della pensione? Chi ha diritto alla rivalutazione della pensione? Il decreto del governo Renzi su rimborsi e rivalutazione cosa dice? Domande legittime che si pongono milioni di pensionati, quelli che hanno subito il blocco della perequazione negli anni 2012/13 contenuto nella ormai deprecata da tutti riforma delle Pensioni della Legge Fornero e giudicato dalla Corte Costituzionale non legittimo perchè ha penalizzato i pensionati colpendo il loro potere d'acquisto.
Il governo Renzi ha emanato un decreto per sanare la situazione, in teoria conforme ai dettami della sentenza perchè concede un rimborso parziale ai titolari di una pensione tra 3 e 6 volte la minima Inps (circa tra 1400 e 1800 euro lordi al mese), mentre la rivalutazione a quanto pare non ci sarà, nel senso di un ripristino del valore dell'assegno per come sarebbe stato senza il blocco (cfr la news Pensioni: INPS, niente rivalutazione ma solo rimborso). Ci sono comunque diversi emendamenti all'esame della Commissione Lavoro della Camera, presentati da SEL e Movimento 5 Stelle, per modifiche al decreto sulla rivalutazione e aumentare i rimborsi: vediamo tutti i numeri, sia quelli del decreto del governo, sia quelli delle richieste di modifica.
Rimborso pensione, importo e numeri esatti
Il decreto n° 65-2015 riconosce quella che viene definita da più parti una rivalutazione parziale della pensione, ma in realtà tecnicamente parlando è un rimborso una tantum: a norma di legge una rivalutazione della pensione, o perequazione o adeguamento al costo della vita, implica che l'assegno aumenti permanentemente in base all'andamento dell'inflazione calcolata dall'Istat; possibilissimo che la rivalutazione non sia al 100% dell'aumento dell'inflazione, ovvero più è alto l'importo mensile dell'assegno e più si riduce la percentuale di adeguamento, ma in ogni caso riconoscere una cifra una tantum, come in questo caso, è un rimborso e non una rivalutazione.
Gli arretrati dovuti per il blocco della rivalutazione contenuto nella Riforma Fornero saranno per i pensionati con un assegno tra 1400 e 2800 euro lordi circa, comunque tra tre e sei volte la pensione minima INPS, e sarà contenuto nell'assegno di agosto:
- l rimborso della pensione per gli anni 2012 e 2013 è al 100% di quanto non preso sino a tre volte la minima, al 40% per una pensione fino a quattro volte la minima, del 20% fino a cinque volte, del 10% fino a sei volte
- il rimborso della pensione per gli anni 2014 e 2015 si avrà il 20% di quanto preso come rimborso per il biennio precedente, mentre nel 2016 si avrà il 50%, sempre come "conguaglio" una tantum.
Il totale di quanto l'INPS pagherà, secondo le stime più recenti, è circa il 10-15% del totale teoricamente dovuto.
Decreto Renzi su rimborso e rivalutazione pensione: gli emendamenti di PD, SEL e M5S per modifiche agli importi
I due partiti di opposizione hanno presentato diverse proposte di emendamenti, tutte però che richiedono un rimborso ai pensionati totale e da finanziare con una tassazione ad hoc sui grandi patrimoni. In più il M5S ha presentato un emendamento per dare la possibilità ai pensionati di rinunciare al rimborso e devolvere la somma a interventi di varia natura ma sempre per la previdenza.
La minoranza Dem del Partito Democratico, tramite gli on. Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi, chiede invece che i rimborsi siano calcolati con la griglia per la rivalutazione della pensione in vigore dal 1 gennaio 2014 elaborata dal governo Letta (la trovate nell'articolo Rivalutazione pensione più alta dal 2017, una mossa elettorale?): in sostanza vorrebbe dire qualche euro in più.