Il quotidiano 'IlSole24ore' ha intervistato sulla riforma della Buona Scuola, la relatrice del disegno di legge renziano, l'onorevole Francesca Puglisi del Partito Democratico e Alessia Petraglia, senatrice di Sinistra Ecologia e Libertà. Sono state rivolte alcune domande e, naturalmente, i punti di vista sono diametralmente opposti. Vediamo quali sono state le risposte ai quesiti rivolti.

DDL Scuola, valutazione e merito: il parere di Puglisi e Petraglia

Il ministro Stefania Giannini ha escluso rivoluzioni, piuttosto ha parlato, invece, di singoli correttivi sulla valutazione e il ruolo dei dirigenti scolastici: la linea adottata dal governo è quella giusta?

'Penso di sì, - ha esordito Francesca Puglisi - lavoriamo con serenità per continuare a portare quei miglioramenti necessari. La Buona Scuola è un importante investimento da tre miliardi di euro, necessario per combattere il fenomeno della dispersione scolastica e alzare i livelli di conoscenza, abilità e competenza degli studenti.' 

Alessia Petraglia la pensa in maniera differente: 'Non è certamente la strada giusta e il ministro Giannini la deve smettere di usare ogni volta delle espressioni offensive nei riguardi degli insegnanti. I docenti non hanno alcuna intenzione di sottrarsi a quelli che ritengono possano essere degli oggettivi criteri di valutazione. Se il merito, però, deve essere valutato da 'un uomo solo al comando' non ci stanno, anche perchè ci sono collegati dei premi in denaro.

Riforma scuola, Puglisi 'Bellissima sfida', Petraglia 'Non basta, vogliamo piano pluriennale'

Il nucleo della riforma della scuola è l'organico dell'autonomia, forte di un piano straordinario da centomila assunzioni. Sarà sufficiente per il rilancio della scuola? 'Quello che avranno di fronte gli odierni insegnanti, quando in ogni scuola, a partire dal prossimo anno scolastico, arriverà una media di sette insegnanti in più in ogni istituto, sarà una bellissima sfida - afferma l'onorevole Puglisi - quella di riorganizzare l'attività didattica con un unico traguardo, quello di accompagnare ciascun studente al proprio successo formativo e scolastico.'

'Oggi nella scuola ci sono 280.000 precari che lavorano e che, quindi, garantiscono ogni giorno, il corretto funzionamento della scuola.

- afferma Alessia Petraglia - Sono 100.000 quelli che inizialmente verranno assunti ma il governo deve presentare, come del resto noi abbiamo proposto, un piano pluriennale per l'assunzione degli altri 180.000 precari che resteranno fuori.'