Chi ha seguito nelle ultime settimane le polemiche scaturite dalla riforma della scuola, sarà certamente a conoscenza della questione legata alla teoria 'gender', altrimenti conosciuta come educazione di genere o educazione al rispetto delle diversità.

Nonostante il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, abbia smentito più volte che la riforma scolastica firmata da Matteo Renzi contenga, al suo interno, riferimenti a tale metodo di educazione, moltissime famiglie, moltissimi genitori italiani che si sono informati accuratamente su ciò che sta già succedendo in altri Paesi come la Germania, sono seriamente preoccupati per ciò che potrà accadere nelle aule scolastiche a partire dal prossimo mese di settembre.

Riforma Renzi e teoria 'gender': arriva la lettera di diffida da inviare alle scuole 

Sono diverse le iniziative che stanno prendendo piede in Italia proprio per sensibilizzare il problema: la manifestazione tenutasi a Roma alcune settimane fa contro le unioni civili, il 'Family Day', ha suscitato un enorme interesse a carattere nazionale e da qui è nata l'idea di promuovere una lettera di diffida da inviare negli Istituti Scolastici di tutta Italia proprio per scongiurare il possibile insegnamento nelle aule scolastiche di principi legati alla teoria 'gender'.

Gianmario Pala e Mariella Vallesi, amministratori del gruppo operante su Facebook denominato 'Docenti e famiglie contro gender e ddl Scuola', hanno moltiplicato i loro sforzi affinchè venga diffusa questa lettera in cui si invitano tutte le famiglie italiane a non firmare il patto di corresponsabilità educativo e a prestare attenzione che nel P.O.F.

(Piano di Offerta Formativa) non siano state incluse espressioni come educazione di genere o sessuale (usate al posto del termine 'gender') o educazione al rispetto delle diversità.

Anche in Italia si sono già verificati casi in cui i bambini siano stati incoraggiati alla masturbazione precoce o ad assistere a filmati dai contenuti sessuali piuttosto discutibili che hanno prodotto conseguenze serie, come pianti, svenimenti o gravissimi danni psicologici.



La diffida, occorre precisarlo, non rappresenta un atto contro presidi o insegnanti: anzi, al contrario, costituirà un'importante tutela per il personale scolastico. Infatti, se i presidi non riceveranno tale lettera di diffida, saranno costretti ad inserire gli insegnamenti 'gender' nel POF; viceversa, chi riceverà tale lettera, non solo verrà giustificato di fronte ad un rifiuto a tale disposizione ma sarà moralmente obbligato a distribuire a tutti i genitori una copia di tale lettera per spiegare i motivi di tale decisione presa. Per ulteriori informazioni e per visionare il testo della lettera, potrete rivolgervi ai suddetti promotori dell'iniziativa.