La mobilità è un fenomeno normale nella Scuola. E' il sottosegretario al Ministero dell'Istruzione, Davide Faraone, ad affermarlo nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano 'Il Messaggero'. L'esponente del Partito Democratico ha voluto, così, stemperare le polemiche derivanti dalla cosiddetta mobilitazione della classe docente, quella che dovrebbe portare migliaia e migliaia di insegnanti a doversi spostare, soprattutto dal Sud al Nord.

Faraone, Miur: 'Mia zia da Palermo ad Asti'

Davide Faraone cita l'esempio di una sua zia, nata e cresciuta nella sua città natale (Palermo) che per ottenere una cattedra, si è dovuta trasferire ad Asti: ecco perchè la protesta dei docenti precari sarebbe sbagliata, nonostante la promessa (l'ennesima) che il Miur farà di tutto per alleviare i possibili disagi che potranno incontrare i neo assunti.

Il sottosegretario al Ministero dell'Istruzione, in ogni caso, ha notato maggior entusiasmo da parte di chi riuscirà ad ottenere l'immissione al ruolo rispetto alle polemiche sollevate da tutti coloro che non ne vogliono sapere di allontanarsi da casa.

Scuola e supplenze, Faraone: 'Nessun cambiamento, vincerà l'entusiasmo'

In merito alle proteste dei sindacati, Faraone ha ribadito come il governo abbia ascoltato la protesta dei sindacati e abbia recepito quelle che sono state ritenute utili. La convinzione di Faraone è che molti docenti intendano prendersi un anno in più per riuscire ad organizzarsi nel migliore dei modi: la protesta dei sindacati, invece, viene considerata come qualcosa di incomprensibile.

Nessun cambio di programma, invece, da parte del governo: nessun passo indietro in merito a quel pericolosissimo parassita da debellare chiamato 'supplentite'.

Davide Faraone insiste nel ribadire come la riforma provvederà ad eliminare le supplenze: era già stato previsto che, nel primo anno, gli incarichi temporanei sarebbero rimasti.

Dal secondo anno, invece, scompariranno: del resto, ribadisce Faraone, 'Stiamo facendo 160mila assunzioni'. 

L'ottimismo del sottosegretario all'Istruzione traspare dalla sua dichiarazione conclusiva: 'Credo che vincerà l'entusiasmo e le polemiche resteranno solo per pochi estremisti anche perchè le scuole si accorgeranno di avere a propria disposizione più risorse'.