Le polemiche attorno alla riforma scolastica non sembrano placarsi. Dopo gli scioperi, le manifestazioni e altre forme di dissenso, ora tocca ai ricorsi. L'ANIEF, l'associazione sindacale professionale, e il Movimento 5 Stelle, sono sul piede di guerra e sono molto agguerriti, così tanto da promuovere diversi ricorsi contro la Buona Scuola. Vediamo come si stanno muovendo.
L'ANIEF si mobilita contro il Piano straordinario delle assunzioni
Dopo il ricorso per l'inserimento al GaE degli abilitati non inseriti, come ad esempio di diplomati ante 2001, ora l'ANIEF sta ricorrendo contro il Piano straordinario delle assunzioni per l'ammissione docenti abilitati non inseriti in GaE. A tale ricorso possono partecipare gli insegnanti con abilitazione all'insegnamento, ossia TFA, PAS, Laurea in Scienze della Formazione Primaria, Diploma magistrale abilitante fino all'anno scolastico 2000/2001 o altra abilitazione purché non siano inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e, quindi, esclusi dal piano straordinario di assunzioni di cui alla Legge 107/2015, più nota come "Buona Scuola".
Il Movimento 5 Stelle ha depositato una mozione costituzionale
L'altro ricorso, questa volta costituzionale, vede come protagonista il Movimento 5 Stelle della Regione Veneto. I consiglieri del M5S hanno già depositato la mozione per fare ricorso alla Corte Costituzionale contro la riforma della scuola del Governo Renzi. I consiglieri dei 5 stelle intravedono dei tratti di incostituzionalità nella chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici, l'alternanza scuola lavoro e l'autonomia degli organi collegiali rispetto al dirigente scolastico.
Chissà quali riscontri ed effetti concreti questi ricorsi avranno queste riforme, comunque sono delle azioni contro la riforma scolastica voluta da Matteo Renzi che dovrebbero far riflettere sul suo operato riguardo la scuola. E' bene cambiare e modernizzare le istituzioni, ma occorrerebbe anche sentire le continue proteste di chi lavora in quel settore.