Il governo esce allo scoperto, anche se, a dire il vero, il presidente del Consiglio Matteo Renzi non si è ancora ufficialmente schierato a proposito della flessibilità in uscita. Il ministro al welfare Giuliano Poletti sì, questi ha espresso pubblicamente quello che è il suo pensiero circa il sistema previdenziale italiano e sui correttivi che necessitano per modificare la legge Fornero del governo Monti del dicembre 2011.

Poletti al meeting, su flessibilità: meglio staffetta di ipotesi Damiano

Poletti a Rimini, pur dichiarando che la legge Fornero con le sue rigidità è ormai superata e non più attuale, ha tenuto però a precisare che bisogna saper e poter coniugare flessibilità e conti pubblici, lasciando intendere che le proposte fatte dal presidente della commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano, esponente della minoranza dem del partito democratico, non sono percorribili, meglio le ipotesi sulla staffetta generazionale e il ricalcolo. Le questioni calde, quindi, e il problema della pensione per i lavoratori precoci, stanno arrivando al pettine, anche se non vi è ancora certezze alcuna.

Il cantiere previdenziale sotto la guida dei tecnici ragionieri dello Stato è aperto ed il governo è al lavoro per le soluzioni più condivisibili e più compatibili con le finanze pubbliche. Già, ma quali sono le ipotesi più condivisibili e più compatibili da inserire nella prossima legge di stabilità? Per rispondere a tali interrogativi, cerchiamo di seguire il Poletti pensiero espresso al consueto appuntamento estivo del meeting di Rimini organizzato da Comunione e Liberazione.

Poletti: equilibrio tra flessibilità e risorse, pensiero condiviso da Zanetti

Poletti ha ribadito la necessità di un giusto equilibrio tra l'esigenza di flessibilità e risorse economiche puntando ad un'operazione che sia di aiuto ai giovani per entrare nel mondo del lavoro.

Tradotto questo pensiero in parole povere sta a significare che il governo sacrificherebbe il ddl Damiano sulle quote per la proposta sulla staffetta generazionale. Inoltre il sottosegretario all'economia Zanetti Enrico, al contrario di Baretta ha sottolineato, come riporta UrbanPost, l'esigenza del ricalcolo integrale dei contributi versati per chi vuole uscire prima dal mondo del lavoro. Sono solo segnali di fumo o veri segnali premonitori del governo che punterebbe più alla stabilità dei conti piuttosto che alle esigenze dei lavoratori precoci e 'pensionandi' in genere? Questo lo sapremo presto. L'agosto vacanziero è ormai agli sgoccioli, mentre la legge di stabilità è alle porte. Settembre sarà decisivo.

Appuntamento, pertanto, per le questioni pendenti da anni, per precoci e over 55enni in particolare a settembre. Non ci resta che attendere. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere con i vostri commenti. Intanto cliccate su segui sopra al titolo.