Tutti contro il governo per la riforma Buona Scuola, ma Renzi e il ministro Giannini non hanno intenzione di arrendersi all'evidenza dei fatti: andiamo avanti, nonostante gli ostacoli, gli enormi buchi e gli innumerevoli dietrofront che hanno caratterizzato il progetto sin dallo scorso mese di settembre quando venne presentato al pubblico 'in pompa magna' con tanto di volumetto allegato.
La notizia della conferma delle supplenze anche per l'anno scolastico 2015/6 ha, naturalmente, suscitato una nuova ondata di polemiche contro una legge che non è mai piaciuta e che continua a non piacere a nessuno.
Riforma Buona Scuola: sindacati 'da settembre battaglia e nessuna collaborazione docenti'
Pino Turi, segretario generale della Uil, ha sottolineato come, nonostante il governo insista con la sua propaganda, la Buona Scuola non è affatto una buona legge. Si è continuato a parlare di boicottaggio, ma in realtà, afferma Turi, nessuno ha boicottato il piano: il problema di fondo è che è proprio il piano ad essere, di per sè, già sbagliato di suo.
I sindacati confederali danno appuntamento per l'iniziativa unitaria in programma il prossimo 11 settembre a Roma, dove si cercherà di fare il punto della situazione per organizzare immediate azioni di protesta.
Uno degli aspetti più 'temuti' con l'avvio del nuovo anno scolastico è l'ostruzionismo da parte dei docenti, sponsorizzato soprattutto da Unicobas. A questo proposito, Paolino Marotta, presidente dell'Andis, ha espresso la propria preoccupazione per la probabile 'poca collaborazione' da parte dei docenti: 'si rischia una vera paralisi', in quanto i presidi non riuscirebbero assolutamente a gestire una macchina che stenterà inevitabilmente ad avviarsi.
Assunzioni scuola: le supplenze restano
Anche il sistema di assunzioni, così complicato e suddiviso per fasi (inizialmente sul provinciale per poi passare sul 'nazionale') ha lasciato tutti scontenti, per poi dover ammettere, alla fine, che le supplenze (almeno fino al prossimo anno) non possono essere toccate.
Queste sono soltanto le prime conseguenze di una riforma scuola 'inventata' da menti che conoscono poco o nulla della realtà scolastica. Anche l'onorevole Francesca Puglisi, relatrice della riforma in Parlamento, ha dovuto ammettere che ci vorranno almeno due anni affinchè la Buona Scuola entri a regime. Perchè non ammettere i propri sbagli, primo tra i quali l'aver approvato troppo in fretta una legge criticata da tutti, senza tener conto minimamente dei NO?